Le intercettazioni radio di segnali alieni dal 1907 al 1928

 

Quando la radio era agli albori, gli alieni gli alieni non prendevano nessuna precauzione per non essere rintracciati nelle comunicazioni. Ciò portò molti scienziati di tutto il mondo alla rilevazione di segnali artificiali intelligenti di origine sconosciuta.

L'intera vicenda che andiamo a raccontare è documentata anche dalle copie dell'epoca del New York Times, oggi disponibili anche nei suoi archivi su internet.

Nel 1907 Gugliermo Marconi fece degli sudi su fenomeni sonori inspiegabili di origine non umana ma di carattere intelligente, al punto di concludere che si sarebbe trattato di un tentativo degli alieni di mettersi in contatto con i terrestri, cosa che affermò pubblicamente anche nel 1919, quando aggiunse che i segnali sconosciuti captati dalle radio di tutto il mondo non erano di origine terrestre, e dello stesso parere era un inventore di nome Nikola Tesla. Evidentemente Marconi aveva facilmente trovato un canale di comunicazione degli alieni che stavano sulla Terra. Per questo Mussolini volle Marconi a presiedere il gruppo di ricerca sugli alieni costituito nel 1933.

Nella primavera del 1921 Guglielmo Marconi (l’inventore della radio) mentre stava svolgendo esperimenti nel mediterraneo rivelò la presenza di sconosciute onde regolari. Deviando il segnale nel misuratore si rivelarono essere onde lunghissime, oltre 30 km, e a quell’epoca la lunghezza massima di quelle onde era di 14 km. Si trattava di un persistente codice sconosciuto, che era stato captato già nel 1901 dalla rudimentale attrezzatura dello scienziato Nicola Tesla in una periodo quando le trasmissioni radio ancora non esistevano.

Si notò che il fenomeno si ripeteva periodicamente quasi ogni anno e così, per individuare la provenienza dei segnali, Guglielmo Marconi li fece registrare contemporaneamente nel Mediterraneo e in Sud America, realizzando che il segnale era più forte quando Marte era più vicino alla Terra.

Si realizzò allora una cooperazione internazionale per una prova di ascolto globale organizzata dal prof. David Todd (Docente di astronomia dell’ist. Amherst). Si chiese che tutti i paesi con stazioni trasmittenti ad alta potenza chiudessero le trasmissioni per cinque minuti ogni ora dalle 23,50 del 21/8 alle 13,50 del 23/8, proprio quando Marte si trovava alla distanza minima dalla Terra. La proposta non fu accolta, ma l'Esercito e la Marina ordinarono ugualmente ai loro operatori di stare in guardia. L'Esercito mise a disposizione anche uno dei migliori crittografi di allora, William Friedman, per decifrare i supposti messaggi marziani, e la Marina issò il radioricevitore su un dirigibile a 3000 metri di quota Per l’occasione fu impiegato anche uno speciale registratore di radio-fotomessaggi, chiamato RAdio-Camera e che all'epoca era usato come una specie di fax via etere, fu messo a punto dal prof. Francis Jenkins, uno scienziato di Washington che fu uno dei padri della televisione. Lo strumento fu collegato ad un ricevitore regolato sulla lunghezza d’onda dei seimila metri. Dopo 36 ore il risultato fu un nastro fotografico lungo 25 piedi, contenente 16 fotogrammi, sui quali si vedevano, secondo il New York Times del 28 agosto, "una disposizione alquanto regolare di punti e linee, in bianco e nero, che ad intervalli quasi identici sono curiosamente raggruppati ad assumere la forma di una faccia rozzamente disegnata". Attualmente il film di trova presso la divisione radio del Bureau of Standards, e non è stato ancora interpretato (almeno ufficialmente).

In realtà, la spiegazione più probabile è che si fossero intercettate trasmissioni aliene, probabilmente dati, su bande radio elettromagnetiche ma non di provenienza cosmica ma di provenienza Terrestre, cioè la sorgente dei segnali doveva essere un UFO o una base aliena sulla Terra che trasmetteva a un destinatario dello stesso tipo.

Tra il 1924 e il 1928 i russi, attraverso i loro ascolti, si convinsero che da Giove proveniva un segnale radio in una banda stretta. Furono esaminati alcuni strani effetti verificatesi: gli echi radio in uscita risultavano ritardati, un fatto inspiegabile in termini naturali, era chiaro quindi che i segnali venivano riflessi. Balthasar Van der Pol, studioso olandese e Carl Stoermer, esperto norvegese, inviarono, nell’ottobre del 1928, nuovi segnali consistenti nella trasmissione della lettera "S" dell’alfabeto Morse, consistente in tre punti. La radio registrò una sequenza di echi sulla stessa frequenza con ritardi che in secondi espressero le seguenti cifre: 8,11,15,8,13,3,8,8,8,12,15,13,8,8. Nessuno fu capace di decifrare l’eventuale messaggio, ma furono convinti venisse da una sonda situata nel nostro sistema, probabilmente nei pressi della Luna. Nel 1973 Duncan Lunan, astronomo e ricercatore scozzese, sospettando che gli echi venissero ritardati intenzionalmente, li studiò e ne tracciò un diagramma, con il risultato che ipotizzò l'esistenza di un sonda aliena attorno alla Luna, in attesa di ricevere una risposta per continuare il contatto, dall’11.000 a.C. Se tale ipotesi fosse esatta, è chiaro che dal 1973 qualcuno abbia segretamente provveduto in merito e stabilito un qualche contatto (probabilmente gli USA).

In realtà, anche qui la spiegazione più probabile è che si fossero intercettate trasmissioni aliene, probabilmente dati, su bande radio elettromagnetiche ma non di provenienza cosmica ma di provenienza Terrestre, cioè la sorgente dei segnali doveva essere un UFO o una base aliena sulla Terra che trasmetteva a un destinatario dello stesso tipo.

Infatti, lo studio degli articoli dei giornali degli anni'20 che riportano le vicende  prima citate fanno ritenere che l'attribuzione della provenienza dei misteriosi segnali sia stata del tutto soggettiva, in quanto a quel tempo si pensava che i pianeti del sistema solare potessero essere abitati e sembrava molto probabile l'esistenza dei marziani.

In anni recenti è difficile ad intercettare segnali simili con la sicurezza di una loro provenienza non umana. Fa eccezione il caso dell’ingegnere Carlo Trajna, che comunica con gli alieni con una normale apparecchiatura (solo ricevente) sulle frequenze dell’aeronautica militare (sistema SELCAL). È comprovato che Carlo Traina parla ad un microfono senza trasmettere nulla e le risposte vengono registrate appunto su tali frequenze, anche se al momento non si sente nulla. Nella registrazione si sentono persone che parlano e respirano, colpi sul microfono e segnali di apparecchiature. La versione ufficiale è che si tratti di “fantasmi”, ma in realtà si tratta di alieni che comunicano usando i loro progrediti strumenti in un modo che a noi sembra anomalo, soprattutto perché in realtà non viene trasmessa nell’aria la domanda ma viene ricevuta la risposta.

Ovviamente sarebbe auspicabile uno studio scientifico ed accurato di tutto ciò, ed il recupero della documentazione originaria riguardante le intercettazioni radio di segnali alieni dal 1907 al 1928.

 

Esiste della documentazione storica direttamente dagli archivi dei giornali di quel tempo che ben testimoniano la storia dei segnali alieni ricevuti da Marconi: CLICCA QUI

 

Invece qui è possibile leggere la cronologia NASA degli eventi riguardanti Marte, dove c'è l'accenno anche alla storia di Marconi:

http://www.nasa.gov/audience/forstudents/9-12/features/F_Mars_Chronology.html

 

 

Pasquariello Domenico

 

 

http://alieniemisteri.altervista.org