La teoria dell'evoluzione è errata

 

<< Non esistono verità assolute o dogmi insindacabili. Questi sono solo strumenti concepiti per soggiogare la vostra mente >>

 

« L'evoluzione non è stata dimostrata e non è dimostrabile.

Noi vi crediamo solo perché altrimenti dovremmo supporre una creazione, e ciò è impensabile. » (Sir Arthur Keith)

 

« Ci vuole una enorme fede per continuare a credere nell'evoluzione.

Molta di più di quanta ne occorra per credere alla creazione. » (Bliss)

 

Premessa: qualsiasi cosa che non si allinei con la dottrina evoluzionista è perseguitato in modo violentissimo, ad esempio il creazionismo è la cosa più presa di mira in assoluto di tutti i tempi, e le persecuzioni contro di essa sono così tante come non ne esistono per qualsiasi altra cosa. Il motivo è semplice, se la gente venisse a sapere le critiche all'evoluzionismo scoprirebbe che le cose non stanno più come tentano disperatamente di farci credere, e si arriverebbe ad una verità considerata scomoda da moltissime persone.

Se vi chiedete perché le critiche all'evoluzione sono incredibilmente poco note, la risposta sta nel fatto che purtroppo ci sono troppe persone che vogliono utilizzarle non per creare un valido sostituto all'evoluzionismo, ma per provare un creazionismo di stampo religioso, e molti scienziati non possono accettare una cosa del genere.

 

 

Sappiamo tutti che Charles Darwin, un naturalista dilettante inglese, fu una persona che cercò di elaborare una teoria per spiegare l'evoluzione delle specie, ma su questa teoria già ai tempi di Darwin c'erano molte critiche, e lo stesso Darwin era perplesso su molti suoi punti. Tuttavia, successivamente ci sono state numerose scoperte archeologiche e scientifiche che hanno permesso di avere molti più dati di quante ne avesse a disposizione Darwin, e quindi parecchi ricercatori hanno potuto dimostrare come molti punti della teoria di Darwin sono errati. D'altronde egli cercava di dare delle spiegazioni a delle cose senza poter dimostrare con prove concrete l'attendibilità di cosa dicesse, quindi non meraviglia che i fatti hanno poi dimostrato che molte cose della sua teoria erano sbagliate.

C'è una corrente filo-religiosa chiamata "creazionista" che partendo dagli errori di Darwin cerca di proporre delle teorie particolari per spingere le persone a credere a quello che è scritto nella Bibbia, nonostante apparentemente non si voglia palesare questo scopo. Tuttavia, per raggiungere questo scopo, questa corrente di pensiero ricerca ed analizza scrupolosamente tutte le incongruenze della teoria dell'evoluzione, permettendo così di ricavare informazioni preziose sull'inattendibilità di questa teoria. Negare l'evoluzionismo non vuol dire accettare il creazionismo in modo automatico, ma vuol dire elaborare un nuovo pensiero scientifico.(stesso discorso per l'alternativa chiamata "adattamento").

L'evoluzionismo di Darwin dice che specie viventi diversissime tra loro derivano l'una dall'altra e quindi anche individui diversissimi tra loro hanno antenati in comune (come la mosca e la mucca). All'evoluzionismo di Darwin si contrappone l'adattamento, secondo cui avviene l'evoluzione nella specie (per esempio la creazione di varie razze di cane) e non tra le specie (per esempio dal cane all'ippopotamo). Inoltre, secondo l'evoluzionismo gli esseri umani sono delle scimmie evolute che sono diventate quello che sono come conseguenza di mutazioni genetiche casuali e delle pressioni ambientali.

In sostanza, Darwin aveva teorizzato che le specie viventi derivassero da un comune antenato, differenziandosi l'una dall'altra in seguito alle condizioni naturali. L'idea era che gli individui che si adattavano all'habitat nel modo migliore trasferivano le loro qualità alle generazioni seguenti; queste qualità vantaggiose, accumulatesi nel tempo, trasformavano gli individui in specie totalmente differenti dai loro antenati. Secondo Darwin, l'uomo era l'esito più avanzato di questo meccanismo immaginario. Darwin chiamò questo processo "evoluzione per selezione naturale". Egli credette di avere scoperto "l'origine delle specie": l'origine di una specie si trovava in un'altra specie.

Già da decenni scienziati di diverse branche dimostrano che molte cose della teoria dell'evoluzione sono errate: se le discipline non fossero separate in comparti, gli scienziati avrebbero da tempo abbandonato le tesi di Darwin, che si basano su prove scarse e contraddittorie. Purtroppo la scienza ufficiale e la sociologia ci chiedono di prestare fede cieca al dogma dell'evoluzionismo: peccato però che la teoria dell'evoluzionismo, come tutte le altre teorie, necessita di una verifica empirica che la provi come vera, ma si tratta di una verifica che fallisce.

La teoria di Darwin entrò in una crisi profonda per delle scoperte scientifiche che demolivano le sue teorie, ciononostante, un gruppo di scienziati, determinati a rimanere fedeli a Darwin, rappezzò la teoria di Darwin creando il neodarwinismo. Per loro erano delle mutazioni casuali l'origine delle variazioni vantaggiose che, ipoteticamente, avevano causato l'evoluzione degli organismi viventi. Essi chiamarono questa nuova dottrina la "Teoria della moderna evoluzione sintetica", formulata grazie all'aggiunta del concetto di mutazione alla tesi della selezione naturale di Darwin. I neodarwinisti sostennero con forza anche che i primi organismi viventi avrebbero potuto essere stati originati dal caso nelle primitive condizioni terrestri. Tutti gli esperimenti fatti nei decenni successivi per comprovare le loro tesi si sono dimostrati dei clamorosi fallimenti, ma nonostante ciò i neodarwinisti e la teoria dell'evoluzione continuano ad essere accettati.

Attenzione perché la teoria dell'evoluzione è un dogma che è stato indottrinato alle persone sin da piccole, e ciò provoca sul cervello un effetto negativo, che inabilita la facoltà di giudizio e la comprensione. Il cervello, sottoposto a tale pressione, comincia a percepire la realtà non come essa è effettivamente, ma secondo le direttive impartitegli, ritenendo errato qualsiasi cosa che va contro ciò che è stato indottrinato alla persona.

Ma vediamo ora nel dettaglio perché la teoria dell'evoluzione di Darwin è errata.

Ho inserito degli approfondimenti raggiungibili cliccando sul link presente alla fine dei punti principali, anche se alla fine di quest'articolo ci sono tanti approfondimenti interessanti in vari link, Ebook e video, tutti gratuiti. L'unica raccomandazione è di non prendere in considerazioni eventuali riferimenti religiosi presenti in queste fonti di approfondimento.

 

Gli errori dell'evoluzionismo

 

1) L'evoluzionismo di Darwin si basa sull'evoluzione delle specie, cioè le creature viventi si trasformano in specie diverse per mezzo di mutazioni. Se l'evoluzione delle specie è esistita allora deve operare anche ai nostri tempi e quindi dovremmo notare intorno a noi la presenza di specie in evoluzione, cioè di specie che si stanno evolvendo in altre diverse. Invece, tutte le specie nella realtà ci appaiono fisse, cioè non esistono specie intermedie che si stanno evolvendo in qualcos'altro. Per esempio dei cani esistono varie razze ma non esiste un tipo di cane che si sta evolvendo in qualcosa di diverso da un cane, cioè una specie intermedia o anello dell'evoluzione. D'altronde, il cane è stato sempre cane e l'uomo è stato sempre uomo, né risulta che un cane o un piccione, mettiamo, si sia mai trasformato in un altro animale

Inoltre, mancano fossili che possano testimoniare la presenza di anelli intermedi tra mammiferi molto diversi fra loro o tra specie diversissime come i rettili ed i mammiferi. In sostanza, i circa 100 milioni di fossili scavati fin qui appartengono tutti a forme totalmente compiute. Se l'evoluzione avesse davvero avuto luogo, la Terra dovrebbe essere piena di miliardi di fossili di queste forme transitorie. Inoltre, milioni di queste creature dovrebbero essere deformi o stranamente anormali, a causa delle mutazioni.

In sostanza, se la teoria dell'evoluzione fosse vera, i fossili degli esseri intermedi dovrebbero essere molto più numerosi di quelli compiuti, e molti di loro dovrebbero essere imperfetti. Tuttavia, non esiste un solo fossile del genere tra gli oltre 100 milioni scavati e 250.000 specie fossili studiate, mentre secondo la teoria evoluzionista dovrebbero esistere miliardi di queste forme intermedie, ed invece sono stati trovati solo forme di vita complete, cioè apparse già perfettamente formate.

Non è ragionevole difendere la teoria dell'evoluzione nella speranza di trovare un giorno qualche fossile "intermedio" di quel genere: ogni e ciascun esemplare scavato negli ultimi 140 anni smentisce in maniera definitiva qualunque indizio di una possibile evoluzione.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_11.php

e: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_13.php

 

 

2) Secondo l'evoluzionismo ogni specie sviluppa gli organi che maggiormente adopera e poi la specie può trasmettere le caratteristiche sviluppate in vita ai propri discendenti. Ciò non è vero già solo per il fatto che adoperando molto un organo questi si può danneggiare, come per esempio gli occhi, ed inoltre la scienza ha dimostrato senza ombra di dubbio che si possono trasmettere ad i propri discendenti solo i caratteri ricevuti dai propri genitori. Questo spiega anche perché certe popolazioni sono più resistenti a certi virus, mentre altre, isolate, subiscono gravi perdite a causa dello stesso virus: le popolazioni resistenti al virus sono discendenti di persone più resistenti a quel tipo di virus, già frutto di una selezione naturale perché le persone non resistenti erano state decimante; invece la popolazione isolata viene decimata dal virus perché viene operata una selezione naturale a favore delle persone più resistenti (la teoria evoluzionista invece teorizza improbabili adattamenti per resistere al virus).

 

3) L'evoluzionismo dice che variazioni genetiche casuali conferiscono alle specie la possibilità di acquisire caratteri favorevoli che consentano loro di migliorarsi e di adattarsi meglio all'ambiente in cui vivono. La realtà mostra che ciò non è vero, sia perché le mutazioni genetiche sono rarissime e sia perché sono sempre sfavorevoli (danneggiano l'essere vivente che le ha ricevute invece di avvantaggiarlo). Inoltre, la comparsa a causa di una mutazione genetica di un nuovo elemento in una specie non sarebbe di alcuna utilità perché per poter funzionare correttamente è necessario che una parte rilevante dell'organismo si modifichi. Per esempio, la scienza ha dimostrato che la giraffa non è mutata geneticamente finendo per allungare il collo e quindi acquisendo un vantaggio evolutivo da trasmettere alla prole, poiché c'è un complicato ed apposito sistema particolare che consente alle giraffe di non morire per insufficiente irrorazione di sangue alla testa, cosa che invece avverrebbe se avvenisse un casuale allungamento del collo della giraffa.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_12.php

 

4) Secondo l'evoluzionismo un organo o un carattere compaiono improvvisamente in una forma molto semplice e poi si sviluppa fino a diventare complesso. Anche questo è falso, perché la scienza mostra che non è possibile la comparsa di organi o caratteri completamente nuovi in una specie, ed inoltre non è possibile che caratteri o organi compaiano in forme abbozzate e nel corso di molte generazioni diventino man mano complessi. Per esempio, l'occhio è un organo molto complesso, persino nelle sue forme meno complesse, ed è impossibile che si sia generato da una mutazione casuale o che sia esistito in forma semplice poiché un occhio semplice non può esistere e non avrebbe neanche senso, perché un animale non saprebbe trarre vantaggio da quello che dopo molte generazioni diventerebbe un occhio. L'occhio non può funzionare a meno che non sia completo di tutti i suoi particolari intatti.

L'evoluzione cade inesorabilmente davanti ai sistemi biologici e gli organi che possiedono la caratteristica di una "irriducibile complessità", questi sono composti da un gran numero di parti che collaborano, e risultano inutilizzabili qualora una di queste sia mancante o difettosa.

Se si chiedesse a un evoluzionista di spiegare come è possibile che una struttura e una tecnologia talmente perfette quali l'occhio e l'orecchio abbiano potuto svilupparsi per azione del caso, si vedrebbe che egli non sarebbe in grado di fornire alcuna risposta logica o ragionevole.

 

5) L'evoluzionismo pretende che tutte le forme di vita discendano da semplici forme di vita autogeneratesi da delle sostanze chimiche dette il brodo primordiale, ossia si pretende che la materia vivente si sia generata dalla materia non vivente. Ciò è scientificamente impossibile, dato che  la scienza ha ripetutamente dimostrato che un essere vivente può nascere solo e soltanto da un altro essere vivente, oltre al fatto che è assurdo che da una sostanza autogenerata da un caso nel brodo primordiale possano discendere essere complessi come l'uomo. Inoltre, manca qualsiasi prova scientifica dell'esistenza dei primi esseri viventi semplici della teoria evoluzionista, mentre le forme di vita più semplici conosciute dalla scienza sono già molto complesse, anzi qualsiasi forma di vita è sempre molto complessa, senza contare il fatto che il DNA degli esseri viventi non è molto diverso tra specie differenti (per esempio rimane non molto diverso anche tra un moscerino e l'essere umano). Nonostante tutta la tecnologia e le conoscenze a disposizione, è impossibile creare la vita da un brodo primordiale, e quindi è altrettanto impossibile che ci sia riuscito il caso.

L'ipotesi dell'autogenerazione della vita è stata ritenuta scientificamente ridicola da molti scienziati, ed uno di loro ha giustamente detto che l'autogenerazione di anche la più semplice forma di vita ha le stesse probabilità che un tornado colpisca una discarica di rottami ed assembli casualmente un Boieng 747 funzionante.

Noti biologi hanno affermato che è da ritenersi impossibile anche solo la formazione casuale del citocroma-C, uno degli enzimi indispensabili alla vita, per non parlare della semplice cellula, che è qualcosa di estremamente complesso ed è scientificamente impossibile che si sia formata da sola: ogni cellula è "un mondo al di là di ogni più ardita fantasia".

Risulta altrettanto assurda l'ipotesi parallela che la vita sia giunta sulla Terra dallo spazio perché il lungo viaggio nello spazio, il precipitare nell'atmosfera terrestre, l'impatto sulla Terra annienterebbero qualsiasi forma di vita.

In sostanza, credere che anche la vita più elementare sia comparsa da sola sulla Terra equivale a credere che gli agenti naturali possano da soli costruire un condominio completo di tutto, compreso il sistema idraulico e quello elettrico. Anche la vita più elementare è incredibilmente complessa.

Persino alcuni evoluzionisti si sono visti costretti ad ammettere quello che molti scienziati affermano da decenni, cioè che le molecole organiche sono così complesse che non è possibile spiegare la loro formazione come casuale, ed è scientificamente impossibile che una cellula organica si sia formata per caso.

Come ammettono anche gli evoluzionisti, "il più elementare tipo di cellula costituisce un 'meccanismo' incredibilmente più complesso di qualsiasi macchina che sia stata fino ad ora pensata, per non dire costruita, dall'uomo", e l'uomo non è mai riuscito ad avvicinarsi alla sua creazione neanche utilizzando le conoscenze più avanzate disponibili. La cellula possiede una "irriducibile complessità", perché essa si mantiene grazie all'armoniosa cooperazione di molti organi, e qualora uno di questi cessasse di funzionare, la cellula morirebbe.

Il fallimento della teoria evoluzionista si rivela non soltanto in riferimento alla cellula, ma anche ai suoi elementi costitutivi, qualora tenti di offrire una spiegazione plausibile. La formazione, in condizioni naturali, di soltanto una singola proteina tra le migliaia di molecole complesse che costituiscono la cellula, è impossibile. Il punto cruciale è che l'assenza, l'aggiunta o la sostituzione di un singolo amminoacido nella struttura di una proteina può trasformarla in un inutile ammasso molecolare: ogni amminoacido deve trovarsi al posto giusto e nell'ordine corretto. Più ci si muove in questi ambiti, più la scienza mostra l'impossibilità dell'autogenerazione degli elementi di base della vita, per esempio alcuni scienziati evoluzionisti hanno dichiarato per esempio che la formazione spontanea di un polipeptide delle dimensioni della più piccola proteina nota è impossibile, o che amminoacidi non possono formare delle proteine in modo accidentale.

Ma tutto ciò è solo la punta dell'iceberg, perché l'impossibilità dell'autogenerazione è comune ad un'infinità di dettagli che caratterizzano i cosiddetti componenti elementari della vita, che in realtà sono estremamente complessi e richiedono degli elementi ben precisi che a loro volta sono estremamente complessi. Per esempio è il caso di ciò che è necessario alla formazione di una molecola proteica funzionale, delle caratteristiche che devono avere gli amminoacidi, le molecole di amminoacidi che costituiscono le proteine devono essere legate tra di loro con il cosiddetto “legame peptidico” altrimenti la catena di amminoacidi che ne risulta sarebbe inutile e non si formerebbe alcuna proteina.

Gli evoluzionisti svolgono da sempre degli esperimenti per cercare, senza successo, di provare le loro tesi sull'autogenerazione della vita. Per molto tempo gli evoluzionisti hanno portato come fantomatica prova il famoso "esperimento Urey-Miller", in cui si creò, in modo scorretto, le condizioni in cui sarebbe apparsa la vita sulla Terra ed applicando della corrente elettrica generò degli aminoacidi: tale esperimento è stato ritenuto inattendibile da moltissimi scienziati, e negli ultimi anni anche molti evoluzionisti lo mettono fortemente in discussione, non solo perché le condizioni utilizzate nell'esperimento erano palesemente inesatte, ma anche perché non si poteva spiegare come sarebbe stato possibile che molecole semplici come gli amminoacidi subissero le trasformazioni chimiche che le avrebbero convertite in composti assai più complicati, o polimeri, come le proteine. Nonostante le condizioni del famoso esperimento fossero palesemente scorrette, le molecole che Miller aveva sintetizzato erano solo molecole "inanimate", che tra l'altro si sarebbero distrutte se Miller non le avesse isolate immediatamente.

In breve, né l'esperimento di Miller, né alcun altro simile mai tentato, è riuscito a rispondere alla domanda sul modo in cui la vita è comparsa sulla terra: tutte le ricerche fatte dimostrano che è impossibile che la vita sia emersa per caso.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_19.php

 

6) Le fonti evoluzioniste utilizzano l'esperimento di Miller, nonostante tutte le sue incongruenze, per cercare di sorvolare sulla questione dell'origine degli amminoacidi. Dando l'impressione che la questione fosse stata risolta da tempo da quell'esperimento invalido, cercano di mettere una toppa sulle falle della teoria dell'evoluzione. Nondimeno, per spiegare la seconda fase dell'origine della vita, gli evoluzionisti dovettero affrontare un problema ancora più grande di quello della formazione degli amminoacidi, cioè l'origine delle proteine, ovvero, i blocchi da costruzione della vita, composte da centinaia di differenti amminoacidi uniti secondo un ordine preciso.

Affermare che le proteine siano state formate dal caso in condizioni naturali è molto più irrealistico e irragionevole della medesima affermazione a proposito degli amminoacidi. In breve, è impossibile la sintesi proteica in acqua, né tanto meno sulla Terra date le condizioni di allora.

Molti evoluzionisti si aggrappano assurdamente all'inutile esperimento di Fox, in cui  si combinarono degli amminoacidi purificati in laboratorio "in condizioni molto speciali" riscaldandoli in ambiente asciutto. Gli amminoacidi si combinarono, ma non si ottenne alcuna proteina: ciò che egli ottenne, in realtà, furono semplici e disordinati raccordi di amminoacidi arbitrariamente combinati tra loro, ben lungi dal rassomigliare ad una proteina vivente. Inoltre, se Fox avesse mantenuto gli amminoacidi ad una temperatura costante, allora questi inutili raccordi sarebbero stati disintegrati. Un altro fattore che invalidò ulteriormente l'esperimento fu l'utilizzo da parte di Fox non degli inutili prodotti finali dell'esperimento di Miller, ma di puri amminoacidi provenienti da organismi viventi.

Numerosi esperimenti evoluzionistici, come quelli di Miller e di Fox, sono stati concepiti per provare l’affermazione secondo cui la materia inanimata può organizzarsi da sola e generare esseri viventi complessi. Questa è una convinzione del tutto non scientifica: ogni osservazione ed esperimento ha provato in modo incontrovertibile che la materia non ha tale capacità.

 

7) La teoria dell'evoluzione crolla in modo clamoroso davanti alla comparsa del DNA, che secondo le loro teorie fantasiose si sarebbe dovuto formare da solo, il che è una cosa scientificamente impossibile (ma di ciò se ne rendono conto anche gli evoluzionisti).

La Scienza si è accorta che esiste un progetto, una programmazione, alla base di ciascun vivente. Nessuno può vivere senza quel progetto predisposto in anticipo, registrato su nastri DNA, in codice. Si è accorta che persino un microbo, visto sullo schermo fluorescente del super-microscopio elettronico, è favolosamente complesso e organizzato, tanto da declassare al livello di giocattoli infantili i prodigi della nostra tecnica.

Il DNA è una probabilmente la cosa più complessa che esista, La molecola chiamata DNA, che si trova nel nucleo di ognuno dei 100 trilioni di cellule presenti nei nostri corpi, contiene il piano completo di costruzione del corpo umano. Le informazioni riguardanti tutte le caratteristiche di una persona, dall'aspetto fisico alla struttura degli organi interni, sono registrate nel DNA all'interno della sequenza di quattro basi speciali che costituiscono questa molecola gigante, e queste basi vengono specificate come A, T, G e C , secondo le lettere iniziali dei loro nomi. Tutte le differenze strutturali tra le persone dipendono dalle variazioni nelle sequenze di queste lettere. È una sorta di banca dati composta da quattro lettere: l'ordine sequenziale delle lettere nel DNA determina la struttura di un essere umano fin nei minimi particolari.

Il numero di informazioni contenute nel DNA è enorme, basti pensare che se dovessimo trascrivere tutte le informazioni codificate nel DNA, allora dovremmo compilare una libreria gigantesca composta da 900 volumi di 550 pagine l'uno.

Molti scienziati hanno ribadito che l'ipotesi evoluzionista del DNA formatosi che un processo puramente accidentale è un affronto alla ragione.

Messi alle strette, gli evoluzionisti hanno creato l'ipotesi immaginaria del "mondo RNA". Questo scenario suggerisce che le proteine non fossero state le prime ad essersi formate, ma le molecole di RNA che contenevano le informazioni per le proteine. Secondo questa ipotesi poco credibile, miliardi di anni fa una molecola di RNA, capace di replicarsi, si formò in qualche modo per coincidenza; iniziò, quindi, a produrre proteine, essendo stata attivata da influssi esterni, ed in seguito divenne necessario depositare queste informazioni in una seconda molecola, fu così che emerse la molecola del DNA per farlo. Una tale ipotesi non solo è scarsamente credibile dal punto di vista scientifico, ma solleva anche tante domande che non hanno una risposta. In breve, tale ipotesi risulta essere solo pura fantasia, in quanto non provabile ed in quanto irrealistica alla luce delle attuali conoscenze della chimica.

Attorno al DNA ed all'RNA ci sono anche tutta una serie di altri elementi la cui formazione casuale è impossibile.

Inoltre la legge fisica dell'entropia (seconda legge della termodinamica) mostra chiaramente che i processi di formazione della vita indicati dagli evoluzionisti contraddicono interamente le leggi della fisica e l'auto-organizzazione della materia è privo di fondamenta scientifiche.

Per farla breve, la semplice combinazione di tutti i materiali essenziali non è sufficiente dare l'avvio alla vita. Anche se tutte le proteine essenziali fossero raccolte e poste in una provetta non produrrebbero una cellula vivente, infatti tutti gli esperimenti condotti a questo fine si sono rivelati infruttuosi. Le ricerche rivelano che la vita può solo avere origine dalla vita: l'asserzione che la vita si sia evoluta da cose non viventi, in altre parole, l'"abiogenesi", è una favola che esiste soltanto nei sogni degli evoluzionisti, in completo disaccordo con i reali risultati di tutti gli esperimenti e le osservazioni.

 

8) Supponiamo che milioni di anni fa una cellula si sia formata avendo acquisito tutto quanto necessario alla vita, e sia poi debitamente “pervenuto alla vita”. Giunti a questo punto, la teoria dell’evoluzione crolla di nuovo. In quanto, anche se questa cellula fosse sopravvissuta per un certo periodo, sarebbe infine dovuta morire. Dopo la sua fine, niente sarebbe rimasto e tutto sarebbe tornato al punto di partenza. Questo si spiega perché la prima cellula vivente, mancando di ogni informazione genetica, non sarebbe stata in grado di riprodursi e di dare avvio a una nuova generazione. La vita sarebbe finita con la sua morte.

La materia organica si può auto-riprodurre solo come cellula interamente sviluppata, provvista di tutti i suoi organuli e in ambiente appropriato in cui possa sopravvivere, scambiare materiali e trarre energia da quanto la circonda. Ciò indica che la prima cellula venne formata "all'improvviso" con la sua struttura incredibilmente complessa.

Si ricorda che non esiste alcuna procedura o conoscenza che possa permettere all'uomo di fare auto-generare o di creare una cellula, o persino andarci in qualche modo vicino.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_20.php

 

9) Secondo l'evoluzionismo l'uomo discende dalla scimmia, ma i ritrovamenti fossili stanno spostando sempre più indietro di milioni di anni la comparsa dell'uomo, rendendo incompatibile l'ipotesi che l'uomo discenda dalla scimmia, ma invece la scimmia appare come un distinto ramo "dell'evoluzione" della specie che discende dalla stessa fonte dell'uomo. Infatti, grazie alle moderne tecnologie è stato scientificamente provato da importanti istituti di ricerca scientifici che le scimmie e gli uomini si sono "evoluti" verso un destino simile a partire da un antenato comune.

In dettaglio, gli scimpanzé e l'uomo occupano due rami fratelli ma distinti nell'albero evolutivo, con una similarità genetica pari al 99%, e dopo gli scimpanzé, i parenti più prossimi dell'uomo risultano essere i gorilla, quindi gli oranghi e in ultimo i cercopitechi, fermo restando che l'uomo non può discendere da questi animali ma discende dalla stessa fonte da cui si è diramato il ramo delle scimmie, e fermo restando che gli studi dimostrano come molti ominidi preistorici sono erroneamente attribuiti come discendenti dell'uomo. Anzi, lo studio delle mutazioni del DNA tra uomo e scimmia esclude al 100% che l'uomo possa discendere dalla scimmia, ma dimostra come l'ascendente comune a uomo,  scimmie e di diversi ominidi sia umano.

Metodi scientifici hanno dimostrato come le scimmie derivino dall'uomo e non viceversa, ecco perché hanno il 99% del nostro patrimonio genetico, e per l'esattezza l'uomo e la scimmia discendono da un essere umano che presenta un DNA che somiglia a quello dell'uomo moderno, e lo stesso discorso vale per gli altri rami evolutivi a cui appartengono molti di quegli ominidi preistorici che vengono spacciati per gli anelli della catena evolutiva umana. E ancora: l'analisi del DNA mostra come l'uomo si sia molto meno evoluto rispetto alla scimmia, la quale invece ha evoluto il suo DNA partendo da uno umano o comune a quello umano, sviluppando 48 cromosomi rispetto ai 46 dell'uomo.

Anche l'analisi della forma infantile delle scimmie mostra non solo che l'antenato delle scimmie è lo stesso dell'uomo, ma anche che l'uomo e le scimmie discendono da un antenato comune che ha le fattezze simili a quelle dell'uomo moderno. In breve, tutte le scimmie nello stato embrionale e da giovani sono molto simili agli esseri umani, ma crescendo diventano sempre più differenti fino a come le conosciamo, cioè da piccole mostrano la somiglianza con il progenitore umano da cui derivano, e poi mutano crescendo, mostrando nella forma adulta le caratteristiche della loro evoluzione dal progenitore umano. L'uomo invece non cambia le caratteristiche che ha da giovane quando cresce, si limita solo a diventare più grande.

Quindi i dati scientifici paradossalmente mostrano che l'uomo non discende dalle scimmie ma le scimmie discendono dall'uomo, anzi è lecito teorizzare che le scimmie siano una regressione evolutiva dell'uomo, che si è adattata a vivere sulle piante. Ciò ovviamente se proprio di una qualche forma di evoluzione si vuole parlare, fermo restando che non esiste alcun prova che essa sia sia esistita.

 

 

    


10) Teorie dell'ottocento sono state completamente sbugiardate dai moderni studi scientifici, quindi non meraviglia se anche la teoria di Darwin viene sbugiardata dalla scienza moderna, ma se si leggono le teorie di Darwin è evidente che delle semplici congetture sono state spacciate per verità scientifiche, finendo per creare uno schema in cui tutti gli scienziati devono obbligatoriamente far quadrate tutti i reperti e le scoperte effettuate, creando così una situazione paradossalmente non valida dal punto di vista scientifico.

Tutte le branche della scienza sono obbligate a seguire la "dottrina" evoluzionistica e gli schemi imposta da questa, oltre i quali non si può andare. Tutto deve essere interpretato nell'ottica che l'evoluzionismo sia la verità, nonostante le prove dimostrano il contrario. Ovviamente, interpretando le cose in questo modo ci si allontana sempre di più dalla verità dei fatti, con conseguenze facili da immaginare.

Non meraviglia che sempre più scienziati o ricercatori si dissociano dall'evoluzionismo, ed anzi ne mostrano gli errori e le contraddizioni, nonché le tante bugie.

 

11) Esistono gli OOPART autentici, Out of Place Artifacts (reperti o manufatti fuori posto), che rappresentano delle prove dell'esistenza umana in tempi totalmente incompatibili con quelli della teoria evoluzionista. Non si parla di presenza umana ai tempi dei dinosauri ma di presenza che si spinge indietro di qualche milione d'anni, sconvolgendo le teorie ufficiali.

Esistono anche molti casi documentati di fossili che, di fatto, avrebbero potuto dimostrare scientificamente che le teorie ufficiali erano false. Sono clamorosi dei casi in cui ricercatori hanno fatto sparire o catalogato appositamente in modo errato utensili ed ossa di essere umani molto più evoluti degli ominidi primitivi che vivevano allo stesso periodo e che secondo le teorie ufficiali avrebbero portato solo un milione di anni dopo a quegli esseri umani che vivevano nella stessa epoca dell'ominide primitivo. Questo perché molti anelli dell'evoluzione umana sono stati attribuiti senza prove come progenitori dell'uomo moderno, mentre ci sono prove che non solo dimostrano come questi fantomatici anelli dell'evoluzione umana non centrano nulla con l'uomo moderno, ma dimostrano anche che quelli classificati come anelli lontani dell'evoluzione umana coesistevano nello stesso periodo. In sostanza, non sono gli uomini a discendere dagli ominidi preistorici, ma sono gli ominidi preistorici a discendere dall'uomo, dato che entrambi (come pure le scimmie) partono da uno stesso punto comune ma non ci sono collegamenti diretti tra loro.

Clamoroso è il caso della scoperta ufficiale nel 1972 del teschio di un bambino umano, "Teschio 1470",  e di altri resti umani scoperti nell'aerea orientale del Rift, che mostravano senza dubbio la coesistenza impossibile di ominidi diversi, tale da distruggere le teorie degli uomini primitivi: i ricercatori invece di modificare le teorie preferirono effettuare una catalogazione palesemente errata dei reperti o comunque di farli sparire con vari espedienti, pur comunque rimanendo assurdità evidenti per gli utensili che avrebbero dovuto fabbricare quelle che erano praticamente poco più di scimmie.

Tuttavia, a volte i reperti sono stati scientificamente riconosciuti ma sono stati  successivamente ignorati dalla scienza ufficiale. Alla fine del diciannovesimo ed agli inizi del ventesimo secolo numerosi scienziati hanno scoperto ossa e conchiglie con incisioni, nonché armi ed attrezzi di pietra che dimostrano la presenza umana nel Pliocene e nel Miocene, cioè in un epoca dove secondo la scienza ufficiale non esistevano neanche gli antenati dell'uomo ma al massimo delle specie di scimmie primitive. Per esempio, vengono volutamente ignorati gli attrezzi di pietra risalenti a quell'epoca e ritrovati in Belgio nel 1907. Per non parlare della famosa conchiglia con incisa una faccia umana, risalente ad almeno 2 milioni di anni fa, ritrovata nella formazione Reg Crag in Inghilterra, in cui nei decenni successivi dei geologi hanno trovato degli attrezzi di pietra ben lavorati risalenti alla stessa epoca ed attrezzi di pietra più rudimentali risalenti ad epoche molto più remote. Questi sono una minima parte dei tantissimi reperti, oggi ignorati, che furono scientificamente riconosciuti all'epoca e che retrodatano di molto la presenza dell'uomo nella storia ufficiale.

 

12) La teoria dell'evoluzionismo si basa su datazioni errate, perché è stato dimostrato che i metodi utilizzati per analizzare molti fossili sono spesso errati, ed ancora,  si è cercato da sempre di non considerare qualsiasi reperto fossile che proverebbe l'errata concezione dell'albero genealogico umano. Inoltre, tutto l'evoluzionismo e la geologia classica partono dal presupposto assurdo che l'evoluzione è fissata dal grado di complessità del fossile.

Dati scientifici mostrano che la datazione delle ere geologiche potrebbe essere errata, che non esistono prove di un origine animale del genere umano e che le misurazioni isotopiche, che servono a datare le ere geologiche, potrebbero non avere alcun senso cronologico.

La teoria dell'evoluzione si basa anche sull'analisi dei fossili misurando il tempo con la scala stratigrafica (secondo cui le datazioni vengono date dalla successione verticale degli strati e dal loro spessore), ma le prove obiettive mostrano come molti depositi di fossili e di strati si sono formati in seguito a cataclismi vari in brevi periodi di tempo, e quindi molti fossili vanno reintrepretati diversamente. Anche l'utilizzo di tecniche mineralogiche ha dato spesso esiti sbagliati, finendo per non fornire alcuna prova concreta. Sconcertante è anche l'utilizzo del tempo geologico misurato dal decadimento di un isotopo radioattivo, i cui risultati si basano su una scala completamente sballata, finendo per dare datazioni che a controlli incrociati appaiono spesso errate, ma d'altronde è stato ripetutamente dimostrato l'inattendibilità di questo metodo di datazione (in alcuni casi i risultati sono scientificamente impossibili).

Siccome esistono ormai numerose verifiche sperimentali che contraddicono l'ipotesi che i radioisotopi possano servire alla datazione di reperti preistorici non ci possono essere dubbi: tale metodo di datazione si è rivelato nient'altro che una bella speranza, un bel sogno, ma non potrà mai essere accettato come una teoria scientifica

Inoltre, dati gli alti costi di una datazione con mezzi tecnici, generalmente i fossili vengono datati secondo l'età stimata dello strato geologico in cui vengono trovati, quindi per ogni fossile si risale alla sua età basandosi su una serie di supposizioni che a loro volta si basano su datazioni influenzate dalla teoria evoluzionista. Insomma, si hanno datazioni tutt'altro che certe.

Gli esempi della inattendibilità dei metodi di datazione generalmente utilizzati sono molteplici. Nel 1986 dal vulcano St. Helen fuoriuscì della lava, nel 1997 cinque campioni di quella colata lavica furono analizzati per essere datati col metodo dei radioisotopi: il risultato fu non solo che eventi contemporanei furono datati in maniera completamente differente, ma che rispetto alla data reale (appena 11 anni) si ottennero date comprese fra poco meno di mezzo milione di anni e quasi 3 milioni di anni.

La stessa avviene anche per i fossili: la datazione dei fossili di Australopithecus ramidus e dei campioni di basalto più vicini allo strato da cui sono stati estratti i fossili ha portato alla stima di un'età di circa 23 Milioni di anni. Siccome una tale datazione era in contraddizione con la tesi ufficialmente accettata che gli ominidi hanno al massimo 6 o 7 milioni di anni, gli autori di tale ricerca hanno deciso di scartare queste datazioni troppo vecchie. Così esaminarono campioni di basalto più lontano dai fossili e scelsero 17 su 26 esempi, per ottenere un’età molto più accettabile di 4,4 milioni di anni. I nove campioni rimasti fornirono età molto più vecchie, ma gli autori decisero che fossero contaminati, e perciò li scartarono. È così che funziona la datazione dei fossili: è guidata dai pregiudizi e dalla costante manipolazione dei dati per spiegare tutto alla luce di teorie ormai obsolete e fallaci.

Esiste una storia simile riguardo la datazione del teschio di un primate, conosciuto come KNM-ER 1470.(10,11). Cominciò con una datazione di 212 – 230 Milioni di anni, che, secondo i ricercatori doveva essere sbagliata in accordo col preconcetto che gli esseri umani ‘non esistevano allora’. Furono fatti altri tentativi di datare le rocce vulcaniche della zona ed alla fine si scelse la datazione che più era confacente alle teorie ufficiali, cioè si scelse una data di 2,9 milioni di anni, evitando di considerare i risultati discordanti.

Così funziona la datazione: le osservazioni fatte vengono adattate al paradigma prevalente. I paradigmi universalmente accettati dalla “scienza normale” sono diventati un dogma che congela il progresso scientifico ostacolandolo con ogni mezzo. Ogni osservazione deve adattarsi al paradigma per forza e i ricercatori, che vengono generalmente considerati dalla pubblica opinione scienziati imparziali, scelgono inconsapevolmente le osservazioni che si adattano al sistema di credenze di base.

 

13) Quelli che ufficialmente vengono spacciati come i primi anelli dell'evoluzione umana, gli ominidi primitivi, in realtà non hanno niente a che vedere con l'uomo ma sono in realtà delle determinate specie di animali quadrumani che si sono poi estinti nel tempo. Praticamente è come far passare il gorilla per un ominide da cui discende l'uomo. Inoltre, molti ominidi spacciati per anelli dell'evoluzione umana erano quadrumani come le scimmie, e non bipedi, nonostante le teorie ufficiali abbiano imposto il loro bipedismo in mancanza di qualsiasi prova (anzi in presenza di prove contrarie).

In breve, gli evoluzionisti hanno cercato di far passare per antenati dell'uomo quelle che sono niente altro che delle specie di scimmie estinte, che non hanno nessun punto di congiunzione con l'uomo.

Nel corso del tempo sono vissute più di 6000 specie di scimmie, in maggioranza estinte. Oggi, solo 120 specie di scimmie sono presenti sulla Terra. Queste circa 6000 specie rappresentano una ricca risorsa per gli evoluzionisti.

I fossili dimostrano che, nel corso del tempo, gli uomini sono sempre stati uomini, così come le scimmie sono sempre state scimmie. Alcuni dei fossili che gli evoluzionisti ritengono i progenitori dell'uomo, appartengono a razze umane vissute in passato e poi scomparse. Inoltre, molte comunità umane ancora oggi viventi hanno le stesse fattezze e caratteristiche di queste razze umane estinte, che gli evoluzionisti ritengono i nostri antenati.

I fossili che gli evoluzionisti sostengono sarebbero gli antenati degli umani appartengono di fatto o a diverse razze umane o a specie di scimmie. Gli evoluzionisti affermano che gli uomini si siano evoluti da una sorta di creature simili alle scimmie, e sostengono che siano esistite alcune "forme di transizione" intermedie tra l'uomo moderno e i suoi progenitori. Secondo questa prospettiva del tutto immaginaria, vengono elencate le seguenti quattro "categorie" di base: australopitecine (una qualunque delle varie forme del genus Australopithecus), Homo habilis, Homo erectus, Homo sapiens.

L'Australopithecus non è nient'altro che un antico tipo di scimmia estinto, presenta varie tipologie, tra cui alcune di complessione più grande e robusta, altre di struttura più piccola e gracile. Stesso discorso per gli ipotetici discendenti dell'uomo più antichi dell'Australopithecus e per l'Homo habilis: anche loro sono solo scimmie estinte.

Le recenti scoperte dei paleoantropologi hanno nondimeno rivelato che le australopitecine, l’Homo habilis e l’Homo erectus sono esistiti, contemporaneamente, in diverse parti del mondo. Inoltre, alcuni degli esseri umani, classificati come Homo erectus, sono vissuti fino a tempi molto recenti., come dimostrano, per esempio, i resti di Homo erectus trovati a Giava. Inoltre, l'Homo sapiens neandarthalensis e l'Homo sapiens sapiens (l'uomo moderno) sono chiaramente coesistiti. In sostanza, non ci sono tracce o segni di discendenza tra quelle che all'atto dei fatti sono solo delle particolari "razze" umane estinte.

 

14) La teoria evoluzionista è stata sin dall'inizio considerata come provata, ma senza alcuna prova scientifica. L'evoluzione viene mostrata ma non viene provata. L'intera teoria evolutiva su basa sull'evoluzione graduale e costante delle specie (Phyletic gradualism) a cui supporto non esiste alcuna prova scientifica reale ma solo giochi mentali di chi sostiene tale tesi (assunta a verità scientifica senza prove). La paleontologia non ha mai fornito prove obiettive di un'evoluzione progressiva e manca qualsiasi prova di una transizione (non è stato ancora scoperto un solo fossile che documenti la passata esistenza di forme di transizione).
Per forme di transizione si intendono forme di vita per così dire intermedie in cui si possa constatare l'evoluzione di un tratto in un altro: per esempio, il piede di un animale che si trasforma poco per volta in un'ala o le "giraffe dal collo corto".

Eppure queste forme di transizione dovrebbero esistere, secondo Darwin, dal momento che sempre secondo la teoria dell'evoluzione i pesci sono diventati anfibi, i rettili uccelli e così via. Ma l'assenza di forme di transizione è ormai un dato di fatto riconosciuto da tutti. A fare il punto per ultimo sulla questione è stato il paleontologo David Raup del museo di storia naturale di Chicago durante il recente dibattito sul darwinismo. «I cambiamenti che possiamo osservare nei fossili» ha detto «implicano semplicemente delle variazioni all'interno della specie, oltre al fenomeno delle estinzioni».
E ancora: non esiste alcuna prova che l'evoluzione delle specie sia avvenuta in un periodo di tempo estremamente lungo.

 

15) Dei ricercatori hanno provato la teoria "Initial bipedalism", in cui si dimostra come l'uomo non sia una mutazione derivante da un essere scimmiesco ma in realtà l'uomo sia rimasto morfologicamente ed anatomicamente molto vicino all'essere da cui discende, mentre le scimmie si sono evolute discendono dall'uomo e si sono evolute anatomicamente dal punto in cui l'uomo ha cessato di evolversi. L'analisi dei feti e dell'apertura alla base dei crani, nonché l'analisi delle mani e dei piedi umani, ha evidenziato come l'uomo non abbia un antico antenato quadrupede, ma uno bipede. In sostanza, l'essere da cui discende l'uomo era bipede, e da questo essere è discesa anche la scimmia che, al contrario dell'uomo, è mutata fino ad avere la forma attuale. Ciò ovviamente se proprio di una qualche forma di evoluzione si vuole parlare, fermo restando che non esiste alcun prova che essa sia sia esistita. L'alternativa, supportata da concrete prove, è che l'uomo sia apparso già bipede.

Le ricerche hanno dimostrato che l'evoluzione verso la locomozione bipede non è mai avvenuta, né ciò sarebbe possibile, principalmente in quanto questo carattere non rappresenta un vantaggio evolutivo. Il modo in cui si muovono i primati è molto più facile, veloce ed efficiente di quello degli uomini, che risultano maggiormente indifesi a causa del loro bipedismo. Secondo la logica della teoria dell'evoluzione, le scimmie non avrebbero dovuto evolversi verso la locomozione bipede: gli umani, piuttosto, sarebbero dovuti diventare quadrupedi.

Sempre secondo la logica evoluzionista, sarebbe dovuto esistere una forma di transizione tra l'essere quadrupede e l'essere bipede ma, a parte l'inesistenza di fossili in tal senso, diversi studiosi hanno evidenziato che è scientificamente impossibile l'esistenza di un essere mezzo bipede in quanto un essere vivente può camminare eretto o a quattro zampe.

 

16) Se proprio di evoluzione si vuole parlare, si può accettare l'idea (peraltro supportata da fatti ed esperimenti) di una microevoluzione, estremamente limitata, che produce solo variazioni morfologiche all'interno della specie. Ciò che ad oggi non è ancora provato scientificamente (e che quindi non si può accettare se non come mera teoria) è la macroevoluzione, e cioè l'idea che, a partire dalla materia informe ed inanimata, si siano generati organismi unicellulari semplici che, per successive trasformazioni, avrebbero dato origine a tutte le specie viventi.

Così l'albero genealogico, che servirebbe a descrivere il cammino dell'evoluzione a partire da organismi unicellulari, si presenta oggi come un albero fittissimo nei rami secondari (le specie), ma quasi interamente privo di rami principali (gli ipotetici progenitori delle varie specie) e infine del tronco e delle radici (gli stessi organismi unicellulari). Come affermano alcuni studiosi, per uno strano equivoco l'albero è stato trasformato nella prova stessa dell'evoluzionismo, questo grazie ad un vizio di ragionamento conosciuto come petizione di principio, ossia la domanda per la risposta.

Se in una somiglianza di forme si vuol ravvisare la prova di una parentela possiamo benissimo ricostruire catene evolutive partendo dagli oggetti che ci circondano e provare che il bastone, passando per il trespolo, la sdraio, lo sgabello, la poltrona e il divano, è il progenitore del letto. È qui che nasce il problema degli anelli mancanti, ossia il ritrovamento (mai avvenuto) dei fossili in grado di infoltire i rami principali e il tronco dell'albero genealogico, avallando così l'ipotesi evoluzionista. L'idea di macroevoluzione, in tal modo, si pretende fondata proprio su ciò che ad essa manca: le sue prove.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_21.php

 

17) Molti importanti studiosi hanno evidenziato come tutta la teoria evoluzionista e la ricostruzione dell'evoluzione umana sia solo frutto di speculazioni errate. Infatti, più si torna indietro nel tempo e più c'è una povertà incredibile di reperti fossili dei cosiddetti anelli dell'evoluzione umana, al punto che tanti reperti sono solo degli insignificanti frammenti ossei su cui si sono fatte solo infinite speculazioni ed elaborate storie inventate. Invece, sono numerosi i reperti fossili ed archeologici che mostrano l'esistenza di esseri intelligenti prima della loro comparsa sulla Terra secondo le teorie tradizionali, nonché l'esistenza di esseri umani moderni molto prima della loro comparsa ufficiale. La lista di tali reperti è davvero lunga, e sicuramente mancano tantissimi altri reperti che sono stati catalogati forzatamente in modo erroneo perché non rispondenti alle teorie tradizionali. Purtroppo le credenze, l'educazione evoluzionista, le aspettative, i pregiudizi, le rivalità personali ed il desiderio di fama svolgono un ruolo importantissimo nell'interpretazione dei fossili.

 

 

18) Darwin fu fortemente influenzato da credenze scientifiche inesatte del suo tempo, come quelle di Lamark, secondo cui le creature viventi si passavano i caratteri che avevano acquisito nel corso della loro vita da una generazione all'altra in modo tale da evolvere. Ad esempio, le giraffe si sarebbero evolute da animali simili ad antilopi estendendo il loro collo sempre più in alto di generazione in generazione, nel tentativo di raggiungere i rami di cui si cibavano, posti a un'altezza sempre maggiore. Darwin utilizzò così la tesi del passaggio dei caratteri acquisiti proposto da Lamarck come il fattore decisivo dell'evoluzione. Peccato che lo studio del DNA dimostrò senza ombra di dubbio che tutto ciò era semplicemente falso e ridicolo.

Per ovviare a questo problema, i neodarwinisti riformarono la teoria e dissero che erano state mutazioni casuali a dare origine alle variazioni vantaggiose che, ipoteticamente, avevano causato l'evoluzione degli organismi viventi. Nonostante migliaia di esperimenti nei decenni successivi, non si riuscì a produrre neanche l'ombra di una prova: le mutazioni, quando ci sono, sono sempre negative.

I ritrovamenti fossili hanno poi dimostrato l'inesistenza di qualsiasi "forma transizionale", la quale venne ipotizzata allo scopo di dimostrare la graduale evoluzione degli organismi viventi dalle specie primitive a quelle avanzate, secondo i dettami della teoria neodarwinista. Nel contempo, l'anatomia comparativa ha rivelato che le specie che si era ipotizzato si fossero evolute le une dalle altre, ebbero in realtà caratteristiche anatomiche assai differenti, confutando l'ipotesi di un'eventuale discendenza.

La teoria dell'evoluzionismo è stata sempre considerata come un mito ideologico e metafisico, che si è voluto mascherare da dottrina scientifica. Non a caso resiste nonostante sia stata fin troppe volte smentita, e non la si vuol fare ritornare ad essere quel che è sempre stato: niente di più e niente di meno che una teoria.

Peccato che esista un meccanismo perverso a favore dell'evoluzionismo, in quanto uno scienziato deve rispettare alcune norme per poter fare carriera, per ottenere dei riconoscimenti accademici o per riuscire a vedere pubblicati i suoi articoli su riviste scientifiche: il criterio principale è la totale accettazione dell'evoluzionismo. Un noto biologo molecolare ha affermato che i dogmatici darwinisti hanno cominciato imponendo un'interpretazione restrittiva dell'evidenza e dichiarando che questo è l'unico modo di fare scienza. I critici vengono quindi etichettati come non scientifici, i loro articoli respinti dalle riviste "ufficiali" le cui redazioni sono dominate dai dogmatici; ai critici vengono negati i finanziamenti degli enti statali, che girano le richieste di fondi ai dogmatici per una peer review; e i critici, alla fine, vengono espulsi direttamente dalla comunità scientifica. Durante questo processo, le prove contro la visione darwinista semplicemente spariscono, come succede ai testimoni contro la mafia. Oppure l'evidenza finisce sepolta in pubblicazioni specializzate, dove può essere trovata solo da un ricercatore molto impegnato. Una volta che i critici sono stati messi a tacere e le prove contrarie sono state seppellite, i dogmatici annunciano che c'è un dibattito scientifico attorno alla loro teoria, ma nessuna prova contraria.

 

19) La teoria dell'evoluzione fallisce nello spiegare le improvvise esplosioni della vita sul nostro pianeta, cioè il fatto che in più momenti della storia del pianeta siano comparse improvvisamente un'enorme quantità di specie viventi differenti, anche qui senza traccia di anelli intermedi tra le specie differenti o tra le presunte specie da cui deriverebbero. Molte specie sono oggettivamente apparse brutalmente senza alcuna traccia di antenati o di forme intermedie; Darwin chiamò questo un "mistero abominevole", e così è rimasto fino ad oggi per gli evoluzionisti. I fossili dimostrano anche che le specie sono sempre apparse formate in tutta la loro complessità, e tante sono rimaste immutate per centinaia di milioni di anni; un esempio sono i trilobiti, che sono comparsi dal nulla ed era una forma di vita molto complessa, rimasta immutata per centinaia di milioni di anni fino alla sua estinzione.

Dall'esame degli strati terrestri e delle testimonianze fossili, risulta evidente che tutti gli organismi viventi apparvero simultaneamente. Il più antico strato della Terra nel quale siano stati reperiti fossili di creature viventi è il Cambriano, la cui età viene stimata in 500-550 milioni di anni, in cui tutte le creature risalenti a questo periodo sono emerse all'improvviso nelle testimonianze fossili e non vi si trovano antenati preesistenti. Tali fossili sono composti da lumache, trilobiti, spugne, vermi, meduse, ricci di mare e altri invertebrati di struttura complessa, e la loro comparsa miracolosa ha il nome di "esplosione cambriana". La maggior parte delle creature trovate in questo strato presenta sistemi complessi e strutture avanzate, come occhi, branchie e sistema circolatorio, perfettamente uguali a quelli degli esemplari moderni: questi invertebrati complessi emersero improvvisamente e in modo completamente formato senza alcun legame o forma transizionale con gli organismi unicellulari, le uniche forme di vita presenti sulla Terra prima della loro apparizione. Persino degli evoluzionisti hanno affermato che "è come se fossero stati piantati lì, senza alcuna storia evolutiva".

 

20) La teoria dell'evoluzione cade miseramente nello spiegare anche gli eventi recenti più importanti, come la comparsa del moderno ordine dei mammiferi dopo la scomparsa dei dinosauri. Alla scomparsa dei dinosauri i mammiferi erano dei piccoli roditori, ed improvvisamente poco dopo appaiono brutalmente i moderni mammiferi che appaiono indipendentemente ed allo stesso tempo. Non solo manca qualsiasi traccia di specie intermedie ma è anche inconcepibile immaginare specie intermedie tra i roditori e mammiferi come il pipistrello.

La teoria dell'evoluzione ipotizza che i rettili siano gli antenati anche dei mammiferi. Vi sono, tuttavia, enormi differenze tra queste due classi, al punto tale da ritenere scientificamente impossibile questa ipotesi. Inoltre, nel momento della brusca apparizione dei mammiferi, le differenze tra loro erano già molto marcate. Animali tanto diversi, quali i pipistrelli, i cavalli, i topi e le balene sono tutti mammiferi emersi nel corso dello stesso periodo geologico e già completamente formati, senza alcun segno di processo evolutivo.

 

21) Gli evoluzionisti teorizzano che gli invertebrati marini apparsi nello strato cambriano si siano in qualche modo evoluti in pesci nel corso di dieci milioni di anni. Tuttavia, così come gli invertebrati cambriani non hanno antenati, non vi sono prove tali da rivelare un simile processo evolutivo. Si noti che gli invertebrati e i pesci presentano enormi differenze strutturali: mentre i primi hanno i loro tessuti duri all'esterno dei loro corpi, i pesci, che sono vertebrati, li hanno all'interno. Una simile enorme "evoluzione" avrebbe richiesto un'infinità di passi per essere portata a compimento e dovrebbe essere testimoniata da altrettante forme di transizione, che però non sono mai esistite. Non vi è neppure un singolo fossile in grado di dimostrare l'esistenza di una creatura per metà pesce e per metà anfibio.

Gli evoluzionisti pensavano che un pesce creduto estinto 410 milioni di anni fa, detto celacanto, fosse una forma transizionale dotata di un polmone primitivo, un cervello sviluppato, un sistema digestivo e circolatorio pronto a funzionare sulla terra e addirittura un primitivo meccanismo motorio: il celacanto fu presentato come una genuina forma transizionale in grado di provare la transizione evolutiva dall'acqua alla terra. Purtroppo per gli evoluzionisti, si scoprì che questo pesce non era estinto come si pensava, fu ripetutamente pescato ed i celacanti viventi rivelarono quanto lontano la fantasia degli evoluzionisti potesse giungere nella creazione di scenari immaginari. Contrariamente a quanto affermato, i celacanti sono privi sia di un polmone primitivo che di un ampio cervello. L'organo che i ricercatori evoluzionisti avevano proposto come polmone primitivo si rivelò nient'altro che una borsa di lipidi. Insomma, gli evoluzionisti furono sbugiardati per l'ennesima volta.

Tra l'altro, molti scienziati hanno evidenziato che il passaggio da una specie acquatica ad una specie terrestre è impossibile perché la specie acquatica dovrebbe aver avuto una lunga serie di drastici cambiamenti fisici, ed è assurdo pensare che possano essere avvenuti nello stesso organismo contemporaneamente e per caso.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_14.php

 

22) Secondo la teoria dell'evoluzione, la vita ha avuto origine e si è evoluta nel mare, quindi si è trasferita sulla terra grazie agli anfibi. Questo scenario evolutivo suggerisce anche l'evoluzione degli anfibi in rettili, creature solo terrestri. Ovviamente di tutto ciò non esiste neanche la minima prova, anzi, ci sono numerosi elementi scientifici che fanno ritenere assolutamente impossibile una cosa del genere, date le enormi differenze strutturali esistenti tra queste due classi di animali. Persino un noto paleontologo evoluzionista ha affermato: "i primi rettili erano molto differenti dagli anfibi e i loro antenati non sono ancora stati trovati".

Gli evoluzionisti credono che anche gli uccelli si siano in qualche modo evoluti, asseriscono che la loro origine risalga ai rettili. Nondimeno, nessuno dei distinti meccanismi degli uccelli, la cui struttura è completamente diversa da quella degli animali terrestri, può essere spiegata per mezzo dell'evoluzione graduale. L’anatomia degli uccelli è molto diversa da quella dei rettili, i loro ipotetici progenitori per gli evoluzionisti. Inoltre si pongono innumerevoli enigmi dati dalle particolarità degli uccelli, incompatibili con qualsiasi ipotesi di evoluzione, dato che le ali possono funzionare soltanto se sono completamente sviluppate, gli uccelli hanno ossa leggere, sono ricoperti da piume, i polmoni funzionano in modo particolare, il sistema muscolare e scheletrico è particolare, e così via: in sostanza, è scientificamente dimostrato che non vi è neanche una similitudine lontana con i rettili, pertanto non è possibile che vi discendano, fermo restando che non esistono fossili che dimostrano la discendenza degli uccelli dai rettili.

Sia gli uccelli che le piume e le ali appaiono all'improvviso nei reperti fossili, e non hanno legami con specie differenti come i rettili. Clamorosa è una falsa prova portata dagli evoluzionisti, un fossile di un uccello chiamato Archæopteryx, il cosiddetto antenato degli attuali uccelli secondo l'opinione degli evoluzionisti, che visse approssimativamente 150 milioni di anni fa, e che secondo gli evoluzionisti era una forma di transizione che si distaccò dai suoi antenati dinosauri e iniziò a volare per la prima volta.

Peccato però che gli studi scientifici sbugiardano gli evoluzionisti per l'ennesima volta: il ritrovamento di fossili finalmente completi di Archæopteryx hanno rivelato senza dubbio che questa creatura non è assolutamente una forma transizionale, ma una specie estinta di uccello con alcune differenze significative rispetto a quelli attuali (appartiene alla categoria uccelli con i denti, mentre gli artigli sono presenti anche in specie di uccelli tuttora viventi). Tra l'altro le specie di uccelli più antiche trovate nei fossili, come il Liaoningornis  e l'Eoalulavis, sono quasi indistinguibili dagli uccelli moderno, altro che connessioni con altre specie.

D'altronde, le riviste scientifiche americane sono piene di immaginarie ricostruzioni di rettili con «zampe piumate» che preludono, secondo loro, allo sviluppo delle ali, e anche di balene con i piedi. Nonostante non esista alcuna traccia di questi esseri, i darwinisti insistono che questi animali mitologici devono essere esistiti in qualche tempo remoto…

In proposito è da ricordare che tra le innumerevoli stupidaggini della teoria evoluzionista c'è anche l'affermazione che i dinosauri si sono trasformati in uccelli agitando le zampe anteriori per catturare le mosche: in tal modo i dinosauri “assunsero le ali e volarono”. Ovviamente ciò non solo è una fantasia stupida, ma non ha neanche il minimo fondamento scientifico.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_15.php

 

23) La teoria dell'evoluzione fallisce davanti ad esempi di esseri viventi o di organi che si sono mantenuti identici nel corso di centinaia di milioni di anni, come le tartarughe, le formiche, le api, le libellule o la struttura oculare a nido d'ape.

I fossili dimostrano la falsità dell'evoluzione non solo perché mancano gli anelli evolutivi di transizione da una specie e l'altra, ma anche perché molti esseri viventi odierni sono uguali ai fossili dei loro antenati di decine e persino centinaia di milioni di anni fa. Nonostante siano passati centinaia di anni, è evidente che non ci sia stata evoluzione ma gli esseri sono rimasti inalterati nelle minime caratteristiche sin dalla loro apparizione sulla Terra.

Facciamo solo alcuni esempi tra le centinaia di forme di vita viventi rimaste inalterate dalla loro apparizione ad oggi.

Una tartaruga o un pipistrello o un aringa odierni sono uguali ad una tartaruga o un pipistrello o un aringa di 50 milioni di anni fa. Uno scorpione o un gambero di fiume odierno sono uguali ad uno scorpione o un gambero di fiume di 110 milioni di anni fa.  Una blatta o una locusta odierni sono uguali ad una blatta o una locusta di 125 milioni di anni fa. Una libellula odierna o una foglia di quercia sono uguali ad una libellula o una foglia di quercia di 156 milioni di anni fa. Un gamberetto o un aragosta odierni sono uguali ad un gamberetto o un aragosta di 208 milioni di anni fa. Un celacanto o un crinoide odierni sono uguali ad un celacanto o un crinoide di 240 milioni di anni fa. Una felce odierna è uguale ad una felce di 360 milioni di anni fa. Una stella marina o un limulo odierni sono uguali ad una stella marina o un limulo di 450 milioni di anni fa. E a questi vanno aggiunti gli esseri viventi rimasti imprigionati nell'ambra e giunti fino a noi, i quali anche loro mostrano come siano uguali a quelli odierni.

In sostanza i fossili mostrano che non vi è stata alcuna mutazione evoluzionista nel corso del tempo. E tutti questi esseri sono di fatto comparsi già formati con tutte le strutture complesse già pienamente presenti. Ma non solo, dato che sin dei tempi più antichi sono comparsi esseri viventi incredibilmente complessi, dimostrando che non può essere provata neanche l'ipotetica evoluzione da forme semplici a forme complesse.

In sostanza, se tutte le specie comparse sulla Terra non si fossero estinte, esse sarebbero giunte fino a noi uguali a come erano al momento della loro comparsa, come dimostrano le specie viventi che invece sono riuscite a giungere fino ad oggi. Per di più gli esseri viventi sono apparsi già con conoscenze avanzate riguardo il loro miglior modo di vivere, portando programmati nell'istinto una lunga serie di comportamenti intelligenti e complessi adatti a far sopravvivere al meglio l'essere vivente.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03a.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03b.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03c.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03d.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03e.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_03f.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_04.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_05.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_06.php

http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_06b.php

e http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_06a.php

 

 

 

24) Basta una mosca per distruggere la teoria evoluzionista, visto che gli evoluzionisti non sanno dare una spiegazione del modo in cui le mosche hanno acquisito la loro perfetta e complessa capacità di volo. Stesso discorso per i pipistrelli ed il loro radar.

Addirittura gli evoluzionisti incredibilmente credono che tutte le specie di mammiferi si sono evolute da un comune progenitore, ignorando che ci sono grandi differenze tra varie specie di mammiferi, come gli orsi, le balene, i topi e i pipistrelli. Ed ovviamente ignorando anche il fatto che non esiste uno straccio di prova a supporto di questa loro fantasia.

 

25) Così come è stato per TUTTE le specie viventi apparse durante la storia del pianeta Terra, anche l'uomo è apparve improvvisamente già completamente formato.

Purtroppo gli evoluzionisti utilizzano degli efficaci metodi di propaganda per instillare nel pubblico la convinzione che un tempo sia esistita una creatura per metà uomo e per metà scimmia. Tale metodo si vale di "ricostruzioni", cioè di disegni o modelli di creature viventi eseguite spesso sulla base di un singolo osso fossile e talvolta di un solo frammento. Gli "uomini scimmia"che appaiono nei quotidiani, nelle riviste o nei film sono tutte ricostruzioni di fantasia. Le "ricostruzioni" sono eseguite dagli evoluzionisti in modo da convalidare le loro tesi, come a volte hanno fatto notare anche eminenti antropologi.

Le ricostruzioni basate sulle ossa rimaste possono rivelare soltanto le caratteristiche più generiche della creatura, in quanto i particolari morfologici realmente distintivi di un animale sono i tessuti molli, i quali svaniscono rapidamente dopo la morte. Ne consegue che le interpretazioni speculative dei tessuti molli dipendono totalmente dalla fantasia degli autori delle ricostruzioni.

Il tentativo di ricostruire le parti molli è un'impresa addirittura più azzardata, dato che le labbra, gli occhi, le orecchie e la punta del naso non lasciano indizi nelle sottostanti parti ossee. Con un cranio di un uomo di Neanderthal è possibile modellare con eguale facilità le fattezze di uno scimpanzé o i lineamenti di un filosofo. Queste presunte ricostruzioni di antiche tipologie di uomini non hanno alcun valore scientifico e servono solo a imporre la propria visione al pubblico.

Le storie inventate dagli evoluzionisti sono talmente assurde da attribuire allo stesso cranio addirittura tre volti differenti come nel caso dei tre diversi disegni eseguiti sulla base del fossile detto Australopithecus robustus (Zinjanthropus).

In sostanza, non esiste alcuna concreta testimonianza fossile che avvalori l'immagine dell'uomo-scimmia, quale è incessantemente propagandata dai mezzi di comunicazione e dai circoli accademici evoluzionisti: pennello alla mano, gli evoluzionisti producono creature immaginarie.

A causa della mancanza di prove, anche qui gli evoluzionisti hanno più volte presentato falsi fossili a supporto delle loro tesi, e solo dopo anni si è riuscito a smascherare l'imbroglio. Un esempio è  l'uomo di Piltdown: quello che era stato presentato come una prova dell'evoluzione si è rivelato essere un falso appositamente costruito in cui il cranio apparteneva a un uomo vissuto cinquecento anni prima, mentre l'osso mascellare a una scimmia morta recentemente. Altro esempio è l'uomo del Nebraska, dove in seguito al ritrovamento di un molare si pensò di aver scoperto un uomo preistorico, e vennero eseguite ricostruzioni della testa e del corpo dell'uomo del Nebraska, il quale venne addirittura raffigurato insieme alla moglie e ai figli, come un'intera famiglia nella sua cornice naturale: peccato che anni dopo si scoprì che quello che era stato trovato era un dente di una specie estinta di maiale selvatico.

Addirittura agli inizi del '900, gli evoluzionisti credettero di aver trovato nei pigmei del Congo gli antenati dell'uomo moderno, pertanto rapirono un pigmeo chiamato Ota Benga, che aveva un moglie e due figli,  e lo rinchiusero in una gabbia nello zoo accanto alle scimmie. Ovviamente Ota Benga finì per suicidarsi.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_16.php

e

http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_17.php

 

 

26) Gli evoluzionisti ritengono erroneamente che l'Australopithecus afarensis, creduto un essere metà uomo e metà scimmia, sia la principale prova dell'evoluzione umana. Il primo fossile scoperto di questa specie è il famoso AL 288-1 o "Lucy”, che secondo gli evoluzionisti avrebbe avuto una posture eretta. Peccato però che le ultime ricerche hanno definitivamente stabilito che questo animale era una scimmia normale dalla postura ricurva. Un altro fossile di tal genere è quello denominato Al 333-105, che in realtà non ha nulla di umano, dato che appartiene a un membro giovane di questa specie e per tale motivo non si era ancora formata la protrusione sul suo cranio. Infatti comparando il cranio di un Australopithecus afarensis, fossile AL 444-2 e il cranio di una scimmia contemporanea è evidente che si tratta di una specie estinta di scimmia e che con gli uomini non centra assolutamente nulla. D'altronde, tutte le specie di Australopithecus sono scimmie estinte che rassomigliano a quelle contemporanee, e la loro capacità cranica è pari o inferiore a quella degli attuali scimpanzé.

Eppure gli evoluzionisti affermano che, sebbene le australopitecine abbiano l'anatomia di una scimmia, camminavano tuttavia eretta come gli umani, al contrario delle scimmie. In tempi recenti, però, vari studiosi hanno dimostrato chiaramente che le australopitecine erano soltanto un ordinario genere di scimmie e non erano assolutamente bipedi.

Stesso discorso per Homo habilis, dove i ritrovamenti di fossili hanno dimostrato senza ombra di dubbio che era un’altra scimmia estinta, contrariamente a quanto ipotizzato dagli evoluzionisti, che avevano forzato l'idea che fosse un anello di congiunzione tra le scimmie e l'Homo erectus, nonostante fosse evidente che l'Homo habilis presentasse tutte le caratteristiche delle scimmie che vivono sugli alberi. Anzi, si è dimostrato che l'Homo habilis era ancora più scimmiesco della specie Australopithecus.

Notevole è una specie di truffa tentata con l'Homo Rudolfensis, una scimmia indistinguibile Homo habilis, che fu presentata come un anello dell'evoluzione umana che presentava tratti umani in volto: tutto ciò era il risultato dell'errata congiunzione dei frammenti, compiuta forse intenzionalmente.

Classificazioni quali Homo habilis o Homo rudolfensis, che vengono presentate come anelli di transizione tra le australopitecine e l'Homo erectus, sono del tutto immaginarie. Come è stato oggi confermato da molti ricercatori, queste creature sono membri della serie Australopithecus. Tutte le loro caratteristiche anatomiche rivelano che sono specie di scimmie.

Persino alcuni importanti evoluzionisti recentemente hanno iniziato ad accettare queste verità scientificamente provate.

Invece, l'Homo erectus ha connotazioni al 100% umane, ed è classificabile solo come una razza umana estinta.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_18.php

 

 

27) Il fantasioso schema proposto dagli evoluzionisti asserisce che l'evoluzione interna del genere Homo segua questa progressione: primo l'Homo erectus, poi il cosiddetto Homo sapiens “arcaico” e l'uomo di Neanderthal (Homo sapiens neanderthalensis) e, infine, l’uomo di Cro-Magnon (Homo sapiens sapiens). Tutte queste classificazioni sono in realtà soltanto variazioni e razze singole all’interno della famiglia umana: le differenze che intercorrono tra loro sono pari a quelle tra un Inuit e un africano, o un pigmeo e un europeo.

L'Homo erectus  è a tutti gli effetti un essere umano, non vi è alcuna differenza tra lo scheletro postcraniale di un uomo moderno e quello di un Homo erectus. Esso è stato considerato erroneamente un anello dell'evoluzione umana con la scusa della capacità cranica (900-1100 cc.), inferiore rispetto alla media dell'uomo moderno, e la sporgenza delle arcate sopraccigliari. Nondimeno, molti popoli che vivono oggi nel mondo hanno la stessa capacità cranica dell'Homo erectus (ad esempio i pigmei), mentre altre razze umane hanno arcate sopraccigliari prominenti (come i nativi australiani). È un fatto comunemente accettato che tali differenze di capacità cranica non denotino disparità per quanto riguarda l'intelligenza o la capacità. L'intelligenza dipende dall'organizzazione interna del cervello, non dal volume.

C'è da dire che nell'Homo erectus genericamente vengono fatte confluire anche molti tipi di esseri umani diversi, ed infatti la maggior parte dei fossili di Homo erectus non presenta una caratteristica comune. Questo perché si tratta di razze umane estinte che abitavano in determinati luoghi della Terra distanti tra loro. La capacità cranica di tutti questi differenti fossili è dentro i limiti della capacità cranica umana di oggi. Tali razze non erano poi così primitive come gli evoluzionisti vogliono farci credere, visto che vi sono una lunga serie di manufatti rinvenuti di cui si parla poco e che dimostrano un'intelligenza tutt'altro che "primitiva".

I fossili di Homo Erectus trovati fuori dall'Africa hanno un'attendibilità dubbia, spesso nulla perché sono disponibili solo calchi mentre gli originali sono spariti o perché si hanno dei frammenti insignificanti ricostruiti in modo discutibile. Per tale motivo i fossili trovati in Africa sono considerati di maggior importanza.

Il più famoso esemplare di Homo erectus trovato in Africa è il fossile del “Narikotome erectus” o "ragazzo di Turkana", in cui la struttura scheletrica eretta del fossile non si differenzia da quella dell'uomo moderno, e gli studiosi hanno ammesso che il cranio assomiglia molto a quello di un uomo di Neanderthal. Tuttavia, gli uomini di Neanderthal sono una razza umana moderna; ne consegue, quindi, che anche l'Homo erectus deve essere considerato tale.

 Perfino un noto evoluzionista ha ammesso che la differenza tra l'Homo erectus e l'uomo moderno è pari a una variazione di razza, e che tali differenze non sono probabilmente più pronunciate di quelle che vediamo oggi tra le diverse razze geografiche degli umani moderni.

Come molti studiosi hanno ammesso, tutti i membri del genere Homo, a partire da almeno 2 milioni di anni fa fino al presente, costituivano un’unica specie altamente variabile e ampiamente diffusa, Homo sapiens, senza rotture o suddivisioni naturali.

In sostanza, Homo erectus non è una specie diversa da Homo sapiens, ma è piuttosto una razza all’interno di Homo sapiens. Ciononostante, gli evoluzionisti cercano di ritrarre Homo erectus, una razza autenticamente umana, come se fosse una creatura mezza scimmia. Nelle ricostruzioni di Homo erectus, persistono tenacemente nell'attribuirvi tratti scimmieschi. D'altra parte, in tali immagini, scimmie quali l'Australopithecus o l'Homo habilis vengono umanizzate. Tale metodo cela il tentativo di "avvicinare" le scimmie agli esseri umani, colmando così il vuoto intercorrente tra queste due distinte classi viventi.

 

28) I Neandertaliani erano una razza umana "robusta", semplicemente scomparsa nel corso del tempo, l'unico elemento che li differenzia dall'uomo moderno è la superiore robustezza del loro scheletro. L'Homo rudolfensis è di circa un milione di anni più vecchio dell'Homo habilis, del quale si dice sia l'antenato contemporaneo nell'immaginario schema evolutivo, ma in realtà presentano scarse differenze rispetto all'uomo moderno, ed anzi alcuni studiosi hanno indicato varie popolazioni, tra cui gli aborigeni australiani, come rappresentanti ancora viventi di questa razza. Da notare che il gruppo denominato Homo heilderbergensis nella letteratura evoluzionista è in realtà lo stesso Homo sapiens arcaico ma con connotazioni più simili ai popoli europei.

Passando all'uomo di Cro-Magnon, egli era una razza umana con caratteristiche simile a quelle delle altre razze umane estinte, e la struttura e il volume del suo cranio sono molto simili a quelli di alcune razze viventi oggi in Africa e ai tropici.

Ci sono anche forti indizi che queste razze si siano anche mescolate tra loro, generando delle razze ancora viventi.

 

29) Più volte molti scienziati e reperti fossili hanno dimostrato l'impossibilità dell'esistenza dell'albero genealogico dell'evoluzione umana, proposto appunto dagli evoluzionisti.

Se, come sostengono gli evoluzionisti, l'Australopithecus si convertì nell'Homo habilis, e se questo, a sua volta, si evolvette nell'Homo erectus, allora i periodi in cui vissero dovrebbero necessariamente susseguirsi reciprocamente. Non c'è tuttavia un tale ordine cronologico nella documentazione fossile, dato che specie descritte come progenitrici le une delle altre in realtà vissero contemporaneamente. Per esempio, i fossili dimostrano che le specie Australopithecus, Homo habilis e Homo erectus erano coesistite nello stesso periodo, ed apparvero sulla Terra nello stesso lasso di tempo dei loro cosiddetti antenati, ovvero, l'Homo habilis. Inoltre, esistono prove dall'Africa orientale della tarda sopravvivenza di individui minuti di Australopithecus, i quali furono contemporanei dapprima dell'Homo habilis, poi dell'Homo erectus.

Facendo un passo avanti nel tempo, è provato che l'Homo erectus e l'Homo sapiens arcaico continuarono a vivere 27.000 anni fa, e anzi addirittura 10.000 anni prima del nostro tempo. Nella palude di Kow in Australia, è stato rinvenuto il cranio di un Homo erectus risalente a 13.000 anni fa, mentre nell'Isola di Giava sono stati scoperti i resti di Homo erectus la cui datazione è attribuibile a 27.000 anni orsono.

Arrivando all'uomo moderno, invece dobbiamo andare indietro nel tempo, perché i fossili ed i manufatti dimostrano un'antichità molto più elevata rispetto a quella attribuita dagli evoluzionisti.. I dati della paleoantropologia rivelano che la gente Homo Sapiens, che assomigliava del tutto a noi, visse almeno un milione di anni fa. Per esempio, nella regione di Kanjera, nei pressi del Lago Vittoria in Kenya, si scoprirono parecchi fossili appartenenti ad un milione di anni fa, i quali non presentavano alcuna differenza rispetto all'uomo moderno. Inoltre, nella grotta detta Gran Dolina nella regione di Atapuerca in Spagna, tre paleoantropologi scoprirono un fossile di un bambino undicenne del tutto simile agli uomini moderni, risalente a 800000 anni fa. Poiché andava contro gli insegnamenti degli evoluzionisti e non si poteva mettere in ombra la cosa, gli evoluzionisti si inventarono una specie umana apposita, l'Homo antecessor.

Negli degli anni Settanta nella Gola di Olduvai si scoprì che le specie Australopithecus, Homo habilis e Homo erectus erano coesistite nello stesso periodo, cioè 1,7 milioni di anni fa, ed inoltre sono stati ritrovati nello stesso luogo i resti di una capanna, simile a quelle moderne, costruita dall'Homo Sapiens e sempre risalente a 1,7 milioni di anni fa.

Notevoli sono anche le numerose impronte di piedi rinvenute a Laetoli, in Tanzania, che risalgono a 3,6 milioni di anni fa e sono perfettamente uguali a quelle di un uomo moderno, anche nei minimi dettagli. Gli evoluzionisti hanno incredibilmente relegato queste impronte come quelle di Australopithecus semplicemente perché, per gli evoluzionisti, gli umani non avrebbero potuto vivere in un'età così remota.

Un'infinità di altri reperti dimostrano l'esistenza dell'uomo sapiens in epoche molto più remote di quanto ci dicono gli evoluzionisti, come la mandibola di Homo sapiens di 2,3 milioni di anni trovata ad Hadar, in Etiopia.

 

30) Gli evoluzionisti affermano che le variazioni all'interno della specie rappresentano una prova a sostegno della loro teoria. Nondimeno, le variazioni non costituiscono una prova per l'evoluzione in quanto non sono altro che il risultato di differenti combinazioni di informazioni genetiche già esistenti a cui non aggiungono alcuna nuova caratteristica.

Darwin ha confuso due concetti distinti: le variazioni all'interno di una specie e l'apparizione di una nuova specie. Darwin osservò le varietà tra le varie razze di cani, per esempio, e immaginò che un giorno una di esse si sarebbe trasformata in una specie diversa: ancora oggi gli evoluzionisti persistono nel tentare di presentare tali variazioni come “evoluzione”. È una realtà scientifica, però, che le variazioni all’interno di una specie non sono evoluzione, per esempio, indipendentemente dal numero razze di cani esistenti, questi rimarranno sempre una singola specie. Non ci sarà mai alcuna transizione da una specie distinta ad un’altra.

Le variazioni all'interno della specie avvengono sempre entro i limiti dell'informazione genetica, ma Darwin ignorava tali concetti basilari e credeva il contrario. Cambiamenti significativi, come l'aggiunta di nuovi elementi, richiedono un incremento delle informazioni genetiche degli esseri viventi, che non è assolutamente possibile nelle variazioni.

Dall'ignoranza di Darwin in materia scaturirono una lunga serie di affermazioni antiscientifiche, come quella famosa in cui affermò che le balene si sono evolute da orsi che tentavano di nuotare!

La ragione per cui Darwin ha citato un simile esempio deve essere ricondotta alla primitiva comprensione della scienza a lui contemporanea. Da allora, la scienza ha postulato il principio di "stabilità genetica" (omeostasi genetica) basata sui risultati degli esperimenti condotti su esseri viventi. Questo principio sostiene che, poiché tutti i tentativi di accoppiamento fatti per produrre nuove variazioni si sono rivelati inconcludenti, esistono rigide barriere tra le differenti specie di esseri viventi. Ciò significa che fu assolutamente impossibile per gli allevatori di animali trasformare il bestiame in specie differenti accoppiando diverse variazioni, come postulato da Darwin.

 

31) Gli evoluzionisti si sforzano di presentare la resistenza dei batteri agli antibiotici come "un esempio dello sviluppo degli esseri viventi mediante mutazioni vantaggiose". Un'affermazione simile viene fatta anche per gli insetti che hanno sviluppato immunità ad insetticidi come il DDT.

Tuttavia, ciò è falso: è stato dimostrato che la resistenza agli antibiotici viene sviluppata a a causa del trasferimento di geni di resistenza già esistenti, ed la produzione di resistenza come risultato della perdita di dati genetici a causa di mutazione dei batteri (non compatibile con i concetti di evoluzione). La stessa situazione si rivela vera per l'immunità che gli insetti sviluppano nei confronti del DDT e di insetticidi simili: nella maggior parte di questi casi, vengono utilizzati i geni immunitari che già esistono.

 

32) A volte gli evoluzionisti continuano a proporre "gli organi vestigiali" come prova per la validità delle loro teorie, nonostante sia stata ripetutamente provata l'invalidità di queste prove.

Come direbbero gli evoluzionisti, nei corpi di alcune creature, é esistito un certi numero di organi non funzionali. Questi organi erano stati ereditati dai progenitori ed erano gradualmente divenuti rudimentali a seguito del mancato uso.

Questi "organi non funzionali" erano in realtà organi le cui "funzioni non erano ancora state scoperte" all'epoca in cui evoluzionisti come Darwin effettuavano le loro bizzarre teorie in proposito.

La lista di organi rudimentali compilata dall'anatomista tedesco R. Wiedersheim nel 1895 comprese approssimativamente 100 organi, inclusi l'appendice e il coccige. Grazie ai progressi della scienza, venne scoperto che tutti gli organi inclusi nella lista di Wiedersheim avevano in realtà funzioni molto importanti. Comunque la lista stessa includeva degli errori logici clamorosi: molti organi "rudimentali" non erano presenti in quelle specie che si consideravano gli antenati degli esseri umani! Un esempio è l'appendice, che non esiste in alcune specie di scimmie, e tra l'altro era stato classificato come organo inutile dagli evoluzionisti, peccato che l'appendice sia in realtà un organo linfatico che combatte le infezioni del corpo.

 Gli organi «vestigiali», come il coccige, la ghiandola pineale, il timo, la tiroide e le tonsille, hanno ancora funzioni attuali utili all'organismo, o addirittura essenziali.
 

33) Le somiglianze strutturali tra specie differenti sono dette in biologia "omologie". Gli evoluzionisti tentano di presentare tali somiglianze come prove della teoria in cui credono. Darwin pensava che le creature con organi similari (omologhi) avessero una reciproca relazione evolutiva e che tali organi dovessero costituire l'eredità di un comune antenato. Secondo questo assunto, per gli altri uccelli provvisti di ali si supponeva che si fossero evoluti da un comune antenato.

L'omologia è una tesi ingannevole avanzata senza il supporto di alcuna prova, se non quella di un'apparente somiglianza fisica. Questo argomento non è mai stato verificato neppure da una singola scoperta concreta fin dai tempi di Darwin. In nessuna parte del mondo si è mai rinvenuto un fossile dell'immaginario antenato comune delle creature con strutture omologhe. Inoltre, è possibile riscontrare organi omologhi in creature di tipo completamente differenti, tra cui gli evoluzionisti non sono in grado di stabilire alcuna sorta di relazioni evolutive. E ancora: i codici genetici di alcune creature che presentano organi omologhi sono completamente diversi tra loro, e gli sviluppi embriologici di organi omologhi in creature diverse sono del tutto differenti. Insomma, la scienza invalida per l'ennesima volte le bizzarre teorie degli evoluzionisti.

In effetti, per gli evoluzionisti basta una semplice somiglianza morfologica (cioè di aspetto) per gridare alla prova dell'evoluzione e delle relazioni tra esseri viventi, il che è quanto meno scientifico possa esistere.

Attualmente esistono ancora evoluzionisti che credono nella falsa teoria della "ricapitolazione embriologica", che è una bizzarra teoria proposta dal biologo evoluzionista Ernst Haeckel alla fine del Ottocento. La teoria avanzata da Haeckel postula che gli embrioni viventi ripercorrano il processo evolutivo dei loro progenitori. Egli teorizzò che nel corso del suo sviluppo nell'utero materno, l'embrione umano dapprima mostri le caratteristiche di un pesce, poi di un rettile ed infine quelle umane; furono realizzate numerose illustrazioni ingannevoli per supportare tutto ciò. Da allora è stato provato che questa teoria non è altro che una fantasia.

È ormai noto che le "branchie" che ipoteticamente appaiono nei primi stadi dell'embrione umano sono in realtà le fasi iniziali del condotto uditivo medio, della paratiroide e del timo. La parte dell'embrione che venne paragonata al "sacco vitellino" si è rivelata una sacca che produce sangue per l'infante. La parte che è stata identificata come una "coda" da Haeckel e dai suoi successori è in realtà la spina dorsale, la quale rassomiglia ad una coda solo perché prende forma prima delle gambe.

Le similarità fra uomo e pesce sono del tutto inesistenti: l'embrione umano non sviluppa mai le fenditure né, tanto meno, branchie o altre strutture tipiche dei pesci. Un altro esempio è il cuore dell'embrione umano: secondo la teoria della ricapitolazione, la sua forma iniziale dovrebbe essere un singolo «tubo» come quello dei pesci. Si è potuto osservare, invece, che la fase iniziale è un «doppio tubo».

 

34) La teoria dell'evoluzione fu accettata incondizionatamente perché molti influenti scienziati dell'epoca seguivano la filosofia "materialista", che proibisce il credere all'esistenza di un creatore, e quindi preferirono accettare una teoria senza fondamenti scientifici pur di sbarazzarsi della teoria creazionista. Inoltre, contribuirono molto delle credenze scientifiche errate dell'epoca, successivamente sconfessate, che facevano apparire come plausibili molte ipotesi di Darwin. Una volta diffusa, i sostenitori della teoria iniziarono ad aggrapparsi anche a false prove pur di portare avanti la loro teorie, ma hanno dovuto abbandonarle man mano che si riusciva a dimostrare che non erano prove valide. La stessa visione del passato imposta dagli evoluzionisti è però ancora accettata, a causa di false ricostruzioni che vengono continuamente riprese da insegnamenti scolastici, da riviste e da documentari. Un esempio sono l'estetica da scimmia che viene attribuita ai presunti antenati dell'uomo moderno, che in realtà è qualcosa di totalmente inventato perché è impossibile ricostruire i tessuti molli da frammenti ossei di esseri sconosciuti.

 

                

 

35) Lo stesso Darwin aveva ammesso nel suo libro dell'esistenza di molti punti deboli che potevano distruggere la sua teoria, e puntava sul futuro ritrovamento di fossili che confermassero la sua teoria, e su scoperte scientifiche che consentissero di fare lo stesso, così come pure i neodarwinisti: tuttavia, non vi è stato un solo ritrovamento di fossile che ha dato la prova della validità dell'evoluzionismo, e le scoperte scientifiche hanno permesso di portare alla luce elementi che sono in netto contrasto con la teoria di Darwin e dei neodarwinisti. La teoria dell'evoluzione ancora ad oggi manca di qualsiasi prova valida.

Nonostante ciò, sia i media che i circoli accademici, che sono al servizio di centri di potere antireligiosi, mantengono una visione interamente evoluzionista che viene imposta alla società. Tale azione è stata così efficace che, nel corso del tempo, ha reso l'evoluzione un'idea irrefutabile, la cui negazione è paragonata a un rifiuto della scienza e al disprezzo delle realtà fondamentali. Questa è la ragione per cui, nonostante siano state rivelate così tante deficienze (specialmente a partire dal 1950), confessate per di più dagli stessi scienziati evoluzionisti, sia tuttora impossibile trovare una forma di critica all'evoluzione presso i circoli scientifici o nei media.

Le teorie degli evoluzionisti sono ampiamente accettate in occidente ed i più prestigiosi veicoli d'informazione sulla biologia e la natura, riviste quali Scientific American, Nature, Focus, Discover, Science e National Geographic, adottano la teoria dell'evoluzione come ideologia ufficiale e tentano di presentarla come un fatto provato.

Quindi non bisogna meravigliarci se il National Geographic, ampiamente considerata una delle più serie e scientifiche pubblicazioni al mondo, pubblica le favole degli evoluzionisti come quella che riguarda l'evoluzione della balena, in cui un mammifero peloso a quattro zampe si sabbe avventurata in acqua in cerca di cibo e si sarebbe lentamente trasformato in una balena. Oltre al fatto che non c’è alcuna base scientifica per questo, simili eventi sono anche contrari ai principi della natura.

Come molti hanno fatto notare, è facile influenzare l'uomo della strada con il pacchetto della "scienza". Si disegna un'immagine fantasiosa che rappresenti la transizione dall'acqua alla terra, si inventano termini latini per gli animali acquatici, per i loro "discendenti" terrestri e le "forme di transizione intermedie" (che sono animali immaginari), si fabbrica quindi una bugia elaborata: "l'Eusthenopteron si trasforma dapprima in un Crossoptergian rhipitistian, poi in un Ichthyostega nel corso di un lungo processo evolutivo". Se si pongono queste parole sulla bocca di uno scienziato con occhiali dalle lenti spesse e un camice bianco, si otterrà un grande successo nel convincere molte persone, in quanto i mezzi di comunicazione, che si dedicano alla divulgazione dell'evoluzione, annunceranno al mondo la buona notizia con grande entusiasmo.

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_23.php

 

 

36) La maggior parte degli scienziati evoluzionisti accettano la teoria neodarwinista di una lenta e graduale evoluzione. Negli ultimi decenni, è stato tuttavia proposto un modello differente. Denominato il modello degli "equilibri punteggiati", questo modello sostiene che le specie viventi siano sorte, non tramite una serie di piccoli cambiamenti, come sosteneva Darwin, ma grazie a cambiamenti grandi e improvvisi. Però tale modello non ha alcuna prova a supporto e si basa su ipotesi scientificamente impossibili.

Secondo questo modello assurdo, il primo uccello uscì da un uovo di rettile come una "grossa mutazione", vale a dire, come il risultato di un enorme "incidente" nella struttura genetica. Inoltre, secondo questa teoria alcuni animali terrestri si sarebbero trasformati in balene giganti avendo subito una repentina e ampia metamorfosi. Tutto ciò è scientificamente impossibile per molti motivi, per esempio le "grosse mutazioni" prospettate dal modello degli equilibri punteggiati potrebbero solo causare delle grosse riduzioni e menomazioni nell'informazione genetica. In sostanza, tale modello non è altro che un bizzarro tentativo di coprire le lacune del neodarwinismo con invenzioni fantasiose degne di un fumetto per bambini.

Repentine riorganizzazioni dell'apparato genetico come quelle previste dalle teorie neodarwiniane risultano poi in contraddizione con tutti i principi noti della genetica.

 

37) Il modello neodarwinista, che si potrebbe considerare oggi la "corrente principale" della teoria evoluzionista, sostiene che la vita si è evoluta per mezzo della "selezione naturale" e per mezzo di "mutazioni", considerati due meccanismi complementari. L'origine delle modificazioni evolutive si trova nella casuale mutazione che ha luogo nella struttura genetica degli esseri viventi. I caratteri determinati dalle mutazioni vengono selezionati dai meccanismi della selezione naturale, e ciò significa che gli esseri viventi si evolvono. Tale meccanismo è però del tutto immaginario, non essendoci la benché minima prova a supporto.

La scienza dimostra che nessuno è mai riuscito neanche ad avvicinarsi alla produzione di una specie con i meccanismi della selezione naturale. La selezione naturale fa prevalere gli esseri viventi più dotati ed elimina quelli più deboli, non li trasforma in un'altra specie. Inoltre, la seleziona naturale non può in alcun modo incrementare o diminuire le informazioni genetiche di una specie.

Clamorosa è la falsa prova che fu portata dagli evoluzionisti, cioè la storia del "melanismo industriale", in cui si affermava erroneamente che le falene di colore bianco si erano evolute in falene di colore scuro per adattarsi al fatto che le cortecce degli alberi su cui si posavano erano diventate scure a causa dell'inquinamento industriale, e quindi le falene bianche venivano braccate facilmente sulle cortecce scure. Studi scientifici hanno dimostrato che l'esperimento da cui è derivato il "melanismo industriale" è stato condotto in modo errato, ed inoltre si è ampiamente dimostrato che le falene non si erano evolute: semplicemente quando si sono scuriti gli alberi, le falene di colore scuro, che già esistevano, hanno iniziato a proliferare a danno di quelle chiare che vengono invece braccate facilmente sugli alberi scuri.

La mutazione, che gli evoluzionisti spesso nascondono, non è una bacchetta magica in grado di tramutare gli organismi viventi in forme più avanzate e perfette: è stato scientificamente provato che l'effetto diretto delle mutazioni è nocivo. I cambiamenti operati dalle mutazioni portano la morte, l'invalidità e la malattia. Vari scienziati hanno fatto notare che le mutazioni sono dannose, essendo cambiamenti casuali e non ordinati nella struttura dei geni; qualunque cambiamento casuale in un sistema altamente ordinato sarà per il peggio, non per il meglio.

In sostanza, nonostante decenni di massicci esperimenti su cavie scientificamente ideali, come i moscerini della frutta, finora non è mai stata osservata una mutazione vantaggiosa: tutte le mutazioni hanno dimostrato di essere dannose. Lo stesso discorso vale per l'uomo, dato che tutte le mutazioni avvenute sugli umani hanno dato luogo a deformità fisiche, a infermità quali il mongolismo, la sindrome di Down, l'albinismo, il nanismo o il cancro. Nonostante l'evidenza, gli evoluzionisti incredibilmente chiamano queste mutazioni umane come "esempi di meccanismi evolutivi al lavoro".

Infine, è assodato che le mutazioni non aggiungono alcuna nuova informazione al DNA dell'organismo: le mutazioni non possono fare acquistare a un essere vivente nuovi organi o nuove caratteristiche, esse distruggono o spostano i dati nel DNA, causando soltanto anormalità. Si ricorda anche che un cambiamento accidentale occorso in una cellula o in un organo del corpo non può essere trasferito alla generazione successiva, il cambiamento deve avvenire anche nelle cellule riproduttive dell'organismo.

 

38) La scienza ci mostra anche una lunga serie di comportamenti degli esseri viventi che la teoria dell'evoluzione non può spiegare. Ecco alcuni esempi.

Le api producono più miele di quanto ne abbiano bisogno e lo immagazzinano nei favi, la cui struttura esagonale è ben nota. La forma è quella di un esagono perché un esagono è la forma geometrica più appropriata per il massimo uso di una data area. Una cella esagonale richiede la minima quantità di cera per la costruzione, mentre permette di immagazzinare la massima quantità di miele. Il metodo utilizzato per la costruzione del favo è parimenti geniale.

Nei termitai si trovano sistemi di ventilazione, canali, stanze per le larve, corridoi, aree per la coltivazione di funghi, uscite di sicurezza, camere per le temperature fredde o calde; in breve, tutto. La cosa più sorprendente è che le termiti che costruiscono questi nidi sono cieche.

I ragni hanno la capacità di fabbricare una tela perfetta per quanto riguarda la forma, la meccanica e la struttura chimica.

In breve, la scienza non solo prova che gli esseri viventi sono apparsi già perfettamente formati senza evolversi da una specie precedente, ma prova anche che gli esseri viventi sono apparsi già con conoscenze avanzate riguardo il loro miglior modo di vivere, portando programmati nell'istinto una lunga serie di comportamenti intelligenti e complessi adatti a far sopravvivere al meglio l'essere vivente.

 

39) La scienza ci mostra anche una lunga serie di organi e strutture particolari che sono presenti solo in una specie vivente al fine di permettere loro di vivere o di svolgere funzioni essenziali, e che l'evoluzione non può spiegare.

È il caso del sistema respiratorio delle balene, del sistema di sospensioni che assorbe la forza dei colpi dei picchi, del sistema sonar dei pipistrelli, degli elementi complessi della zanzara e dei ragni, del tessuto spugnoso nel collo delle giraffe, del sistema che permette a certi animali di andare in letargo durante l'inverno, della vista eccezionale degli uccelli predatori come le aquile, dell'incredibile sistema elettrico di certi pesci, i vari sistemi di mimetizzazione, le incredibili caratteristiche delle penne degli uccelli, la fotosintesi delle piante, ecc.

Tutto ciò non è spiegabile con qualsiasi teoria dell'evoluzione.

Tra l'altro, gli esseri viventi differiscono spesso anche per particolari apparentemente invisibili ma molto significativi, come per esempio la scoperta che la sintesi del DNA avviene in maniera completamente diversa nei vari organismi viventi. La sintesi nelle alghe è del tutto diversa da quella dei funghi, dei vari animali e dell'uomo. Di fronte a queste radicali differenze è impossibile continuare a sostenere la tesi evoluzionistica degli animali con un «antenato comune».

Per approfondire: http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_25.php

 

40) La genetica e le sue branche hanno evidenziato che non vi è stata evoluzione, come più colte sottolineato. Molti scienziati del campo della genetica hanno evidenziato tutto ciò, e lo hanno fatto anche italiani come l'importante genetista Giuseppe Sermonti ed il Paleontologo Roberto Fondi.

Sermonti e Fondi hanno scritto e dimostrato che:

La biologia non ha alcuna prova dell'origine spontanea della vita, anzi ne ha provata l'impossibilità. Non esiste una gradazione della vita dall'elementare al complesso. Dal batterio, alla farfalla, all'uomo la complessità biochimica e genetica è sostanzialmente uguale; i meccanismi e le funzioni biologiche basilari sono ovunque gli stessi, nell'invisibile e nel gigantesco. Dalla prima comparsa di fossili ad oggi la diversità e la ricchezza delle forme viventi non sono aumentate. Nuovi gruppi hanno sostituito i più antichi, ma quelle forme intermedie che gli evoluzionisti hanno disperatamente cercato non esistono.
Le diverse forme della vita compaiono improvvisamente, senza ascendenti rintracciabili. Esse sono variazioni su temi centrali permanenti, espressioni di un'armonia perenne e non prodotti storici del caso.
 

41) Ecc. ecc. (Esistono molte altre prove, oltre alle leggi scientifiche, che confutano l'evoluzione, ma in questa sede si è potuto considerarne soltanto alcune di esse).

 

Gli evoluzioni essenzialmente rispondono a molte di queste critiche semplicemente dicendo che sono esistite le prove a favore della teoria evoluzionista o le prove che smonterebbero le critiche che vengono fatte, però queste prove non sono arrivate a noi per un  motivo o per l'altro, come ad esempio il fatto che quegli esseri non si siano fossilizzati. Quindi gli evoluzionisti rispondono alle critiche fantasticando su prove immaginarie di cui non c'è la minima traccia.

Ad altre critiche gli evoluzionisti rispondono fantasticando su relazioni non dimostrabili, spesso basandosi solo sull'osservazione di somiglianze o su un determinato ragionamento, quindi ancora una volta senza alcuna prova.

 

 

La cosa peggiore è che TUTTI i reperti fossili sono stati (e vengono) valutati secondo i dettami dell'evoluzionismo creando un caos ed una disinformazione pazzesca. Il problema di fondo è sempre lo stesso, cioè il dogma dell'evoluzione: essa viene assurdamente considerata come qualcosa di esatto al 100%, e pertanto tutti sono tenuti a sottomettersi alla teoria dell'evoluzione. Il dogma dice: tutto deve spiegarsi tramite la teoria dell'evoluzione e nessuno deve mettere in dubbio questa teoria.

Come si è visto, in realtà la teoria dell'evoluzione manca di qualsiasi prova ed è possibile dimostrare scientificamente che essa è completamente sbagliata.

L'importante è capire tutti hanno a disposizione le stesse prove, gli stessi fatti. La differenza sta nel modo nel quale si interpretano i fatti, i quali sono interpretati in modo differente perché si inizia ad interpretarli con differenti presupposizioni. Le presupposizioni spesso si fondano su cose che si assumono essere vere senza poterle provare: queste diventano le basi per fare altre conclusioni. Tutti i ragionamenti e le teorie sono basati sulle presupposizioni (chiamate anche assiomi). Ciò diventa molto rilevante quando si ha a che fare con i gli eventi passati.

Uno dei presupposti alla base dell'evoluzionismo è che in nessun caso qualcuno può aver portato la vita sulla Terra o influenzato il suo sviluppo, pertanto tutti i fossili devono essere interpretati ad ogni costo secondo quest'ottica, anche se le prove dimostrano il contrario.

 

L'inevitabilità di un creatore

 

Tutto quello che si è detto porta all'inevitabile conclusione scientifica che c'è un'intelligenza con conoscenze avanzatissime dietro all'apparizione ad ogni specie vivente sul nostro pianeta, compresa l'apparizione della specie umana: in sostanza la scienza ci dice che esiste un creatore della vita sul nostro pianeta. I candidati per tale creatore sono due: Dio o gli alieni.

Su Dio non esiste la benché minima prova della sua esistenza, mentre sugli alieni esistono un'infinità di prove che dimostrano la loro presenza sul nostro pianeta praticamente da sempre.

Inoltre, le testimonianze parlano di alieni di forma umanoide, cosa impossibile a meno che non ci sia un legame genetico tra noi e loro.

In sostanza, abbiamo l'evidenza che le specie viventi terrestri sono state create, ed abbiamo l'evidenza che esseri alieni sono stati presenti sul nostro pianeta durante tutta la storia della Terra. Facendo uno più uno, si ha che i creatori della vita sulla Terra sono proprio gli alieni.

Se l'evoluzione della vita è proceduta a salti grazie all'intervento di un creatore esterno, anche l'evoluzione della civiltà umana è proceduta a salti, grazie ad “input” probabilmente provenienti sempre dall'intervento di un creatore esterno, che periodicamente hanno consentito all’umanità di incrementare sensibilmente ma bruscamente le proprie conoscenze e quindi di migliorare la qualità della propria esistenza.

In sostanza la vita sulla Terra è stata portata appositamente da intelligenze extraterrestri, che condividono almeno parte del nostro patrimonio genetico.

Il premio Nobel Francis Crick, che fu il cooscopritore della struttura elicoidale del DNA nel 1953, dichiarò che la vita è comparsa sulla Terra grazie ad una intelligenza extraterrestre, il che è oggettivamente la spiegazione più corretta in basa alle prove disponibili.

 

 

Conclusioni importanti

 

Oggi abbiamo due certezze:

- la prima è che gli alieni hanno una forma simile alla nostra, mostrando un collegamento diretto con le forme di vita sul nostro pianeta;

- la seconda che le forme di vita non sono evolute su questo pianeta ma sono apparse sempre all'improvviso e già formate, mostrando che sono state portate da qualcuno.

Questo non esclude che l'evoluzione possa essere avvenuta davvero sul pianeta o sui pianeti alieni da dove provengono le specie viventi portate sulla Terra, ma di sicuro sulla Terra tale evoluzione non è avvenuta. Questo potrebbe spiegare in qualche modo alcune teorie evoluzionistiche che sembrano avere fondamenti scientifici esatti ma che non sono riscontrabili nei fossili presenti sulla Terra.

A ciò si dovrebbero aggiungere casi di ingegneria genetica aliena operata su alcune forme di vita introdotte sulla Terra.

Anzi, a veder bene le prove disponibili, sembra quasi che nel progetto di creazione della vita sulla Terra siano stati portate e/o adattate geneticamente le forme di vita da diversi pianeti alieni, su ognuno del quale vi è stata una sorta di evoluzione.

In sostanza avrebbero ragione sia i creazionisti che gli evoluzionisti!

 

 

Chi ha creato la vita sulla Terra simile a quella degli alieni?

 

 

L'aspetto degli alieni è molto simile a quello degli esseri umani, in molti particolari. Anche gli alieni hanno una forma umana, due braccia, due gambe, due occhi, un naso, una bocca, due orecchi, le mani, i piedi, le dita e così via. Le differenze con gli esseri umani sono del tipo: testa di diversa grandezza, braccia proporzionalmente di diversa lunghezza, diversa statura, occhi di diversa grandezza, diverso colore della pelle, un elemento diverso tra quelli nel DNA, tratti somatici più o meno pronunciati, peluria assente o diversa.

Ciò vuol dire che gli alieni ci hanno creato a loro immagine e somiglianza, perché è scientificamente impossibile che vi sia questa somiglianza tra gli esseri umani e gli esseri di altri pianeti. Infatti, la forma e le caratteristiche di un essere vivente sono tipiche dello sviluppo della vita su questo pianeta,e non possono essere simili ad un altro essere vivente che si è sviluppato su un'altro pianeta che ovviamente avrà avuto uno sviluppo della vita completamente differente.

Si pensi che sulla Terra abbondavano esseri ora scomparsi, da cui l'uomo avrebbe potuto discendere in caso la teoria dell'evoluzione fosse esatta, e di conseguenza l'aspetto degli esseri umani oggi sarebbe una evoluzione di specie dalle caratteristiche differentissime da quelle conosciute, come quelle che popolavano la Terra nella preistoria.

 

 

E di conseguenza, non è possibile sapere gli alieni da quale specie potrebbero derivare e sopratutto quale potrebbe essere la bizzarra forma della specie da cui deriverebbero: di sicuro con le milioni di combinazioni possibili gli alieni sarebbero molto diversi da noi. Tuttavia, vengono continuamente riportati alieni di forma umanoide che operano sulla Terra.

In sostanza, vista l'estrema somiglianza con gli alieni, è ovvio che gli alieni abbiano creato l'uomo con l'ingegneria genetica, adattando il loro DNA in modo che potesse essere pienamente compatibile con l'ecosistema terrestre. O quantomeno hanno utilizzato un metodo simile che ha condotto a questo risultato. E non regge la teoria non dimostrata che tutte le specie intelligenti convergerebbero in uno stesso modello, perché il combaciare dei dettagli è impossibile.

Tuttavia, tutti gli esseri animali presenti sulla Terra presentano le stesse caratteristiche di base, presenti anche nell'uomo, e lo stesso vale per gli animali che si sono estinti da milioni di anni. Il problema è anche gli alieni presentano tali caratteristiche di base, perfino nei dettagli.

Infatti, anche gli animali preistorici più antichi hanno quelle evidenti caratteristiche fisiche che si ritrovano non solo nell'uomo ma anche negli alieni, come i 4 arti, i 2 occhi, la bocca, le orecchie, le dita, il naso, i denti, ecc. Un dinosauro come il Tirannosauro presenta caratteristiche di base che sono presenti negli umani, e questo è normale in quanto la vita sulla Terra segue sempre uno stesso schema fisico, mentre non è normale trovare queste caratteristiche anche in esseri provenienti da pianeti lontani, addirittura nei dettagli. Quindi sono gli alieni ad aver introdotto, tra le altre cose, queste caratteristiche sulla Terra.

Ovviamente sono stati interventi alieni che hanno influito sul sistema di flora e fauna presente sulla Terra, anche con interventi di ingegneri genetica o più semplicemente portando nuove specie in quella che per loro doveva essere una specie di "riserva naturale" o "orto botanico" o "zoo".

Da notare che esistono reperti archeologici che mostrano impronte di calzature ed oggetti artificiale risalenti a centinaia di milioni di anni fa, evidentemente lasciati dagli alieni che operavano sul nostro pianeta in quei tempi.

In base a quanto detto finora, c'è stato un processo di popolamento della Terra che è durato centinaia di milioni di anni, tale che è praticamente impossibile che sia stato portato avanti da una sola specie aliena, ma probabilmente sono state più specie aliene a darsi il cambio nel corso nel tempo, mentre altre volte il processo di manipolazione genetica è stato abbandonato per qualche tempo.

Prove evidenti mostrano come più volte nel corso della storia di questo pianeta vi sia stata una inspiegabile "esplosione della vita", cioè un vastissimo tipo di specie viventi diverse tra loro sono apparse contemporaneamente dal nulla ed hanno prosperato anche per centinaia di milioni di anni, fino ad una grande estinzione che ne decimava la maggior parte, e poi puntualmente seguiva un'altra comparsa in massa di specie differenti e così via. Tutto ciò senza alcun segno di antenati o di forme intermedie, le nuove specie comparivano dal nulla e nello stesso periodo.

In una tale situazione, è ovvio che ci sono stati esseri alieni che introducevano nuove specie sul nostro pianeta, anzi è evidente che ci siano stati periodi in cui gli alieni sono stati più attivi ed altri in cui non hanno fatto nulla. In sostanza, nell'arco di breve tempo apparivano una vastissima gamma di specie viventi perché in quel momento c'era una specie aliena impegnata a creare e sviluppare forme di vita sul nostro pianeta, ma col passaggio dei milioni di anni questa specie aliena o si era estinta o si era dedicata ad altre situazioni, pertanto avevano passato il testimone ad un altra specie aliena o avevano abbandonato il lavoro sul nostro pianeta.

In effetti, numerosi indizi mostrano come il nostro pianeta sia stato sempre sotto controllo da parte degli alieni: infatti 440, 365, 245, 210 e 65 milioni di anni fa per cause naturali o artificiali ci sono state delle clamorose estinzioni di massa, seguite puntualmente dall'apparizione di specie diverse e dal mutamento delle specie esistenti, come se qualche specie aliena si fosse attivata per riparare ai danni arrecati alla fauna ed alla flora del nostro pianeta.

Le orme di calzature e gli oggetti risalenti a centinaia di milioni di anni fa ci mostrano come la presenza aliena ci sia stata sul nostro pianeta in tutto questo tempo, e come la forma umanoide sia sempre esistita e non è propria di specie aliene "recenti", che hanno creato l'uomo a loro immagine e somiglianza.

Di sicuro ci sono una lunga serie di problematiche che hanno portato alla creazione dell'uomo moderno in estremo ritardo, visto che gli alieni si sono decisi dopo milioni di anni, anche se è estremamente probabile che ci sono state delle introduzioni sperimentali in periodi passati, come testimoniano numerosi reperti archeologici, ma questa è un altra storia.

È anche molto possibile che gli alieni abbiano operato in centinaia di milioni di anni semplicemente non aspettando tutto questo tempo ma viaggiando nel tempo, dato che i dati mostrano come gli alieni possiedono la capacità di viaggiare fino a noi  grazie a distorsioni dello spazio, e quindi la fisica vuole che insieme alle distorsioni spaziali si accompagnano anche distorsioni temporali: in teoria gli alieni dovrebbero avere anche la capacità di viaggiare nel tempo, quindi per loro sarebbe possibile riempire di vita in modo appropriato un pianeta senza dover operare per centinaia di milioni di anni.

Quello che è molto probabile è che le specie aliene implicate contemporaneamente per la creazione, l'introduzione e lo sviluppo della vita sulla Terra erano diverse contemporaneamente, dato il vasto e complesso lavoro che hanno svolto. Inoltre, la presenza nella storia della vita sulla Terra di  di un'enorme varietà di specie viventi con caratteristiche molto differenti, porta a ritenere che quasi sicuramente ciò è stato dovuto al fatto che differenti specie di alieni introducevano animali tipici dei loro pianeti, e quindi ecco spiegata la comparsa di animali con caratteristiche complesse uniche come i radar naturali dei pipistrelli.

Data la complessità dell'operato alieno, è ovvio che gli alieni vorrebbero che l'uomo rispettasse maggiormente la natura e l'ambiente, in quanto l'estinzione di una specie vivente è un danno notevole per gli alieni che hanno lavorato molto per inserirla sulla Terra.

In estrema sintesi, gli alieni sono così simili alla vita del nostro pianeta perché l'hanno portata loro. D'altronde è la scoperta dell'acqua calda, visto che con le miliardi di combinazioni possibili per un essere vivente abbiamo degli alieni che sembrano provenire dalla Terra piuttosto che da un lontano sistema planetario.

A questo punto è ovvio che gli alieni che hanno creato l'uomo sono stati creati da altri alieni, e così via, fino ad arrivare ad un tipo di alieni che si sono sviluppati autonomamente in condizioni a noi sconosciute, e poi hanno iniziato a colonizzare il cosmo.

E visto che gli alieni hanno creato la vita sulla Terra, è lecito supporre che l'abbiano iniziata a crearla anche su Marte quando questo pianeta si presentava simile alla Terra prima di essere devastato da un enorme asteroide.

Se l'evoluzione della vita è proceduta a salti grazie all'intervento di un creatore esterno, anche l'evoluzione della civiltà umana è proceduta a salti, grazie ad “input” probabilmente provenienti sempre dall'intervento di un creatore esterno, che periodicamente hanno consentito all’umanità di incrementare sensibilmente ma bruscamente le proprie conoscenze e quindi di migliorare la qualità della propria esistenza.

 

   

 

La plausibilità dell'arca di Noè galattica

 

È possibile che esistano esseri alieni intelligenti avanzati? La risposta è si, esistono una infinità di possibili pianeti che possono ospitarli.

È possibile che questi alieni arrivino fino alla Terra? La risposta è si, esistono oltre un milione di testimonianze di persone che li hanno visti, oltre a migliaia di cronache storiche che indicano la loro presenza in qualsiasi epoca umana, ed altro ancora.

Che aspetto hanno gli alieni? Simile al nostro, quindi noi e la vita su questa Terra ha un legame genetico con loro, visto che loro provengono da pianeti lontanissimi totalmente non comunicanti con il nostro.

È possibile che gli alieni abbiano un aspetto simile al nostro ma non abbiano collegamenti genetici con noi? No, non è possibile: le somiglianze sono incredibili, presentano ad esempio il naso esattamente dove lo abbiamo noi, presentano lo stesso numero di occhi, hanno gli occhi alla stessa altezza di come li abbiamo noi, e così via per tutti gli altri dettagli fisici, con somiglianze sempre più assurde senza la spiegazione di una evidente parentela. Quindi non regge neanche la teoria non dimostrata che tutte le specie intelligenti convergerebbero in uno stesso modello, perché il combaciare dei dettagli è impossibile.

Gli alieni possono viaggiare agevolmente per distanze enormi e giungere fino a noi? Certamente, utilizzano tecniche come i worm-hole, la curvatura dello spazio e simili. Potrebbero agevolmente portare materiale dal loro pianeta al nostro, e viceversa.

Gli alieni possono viaggiare nel tempo? È possibile, perché chi padroneggia la tecnica precedente molto probabilmente padroneggia anche la tecnica dei viaggi nel tempo, visto che spazio e tempo sono strettamente connessi. E viaggi nel tempo potrebbero permettere una colonizzazione ottimale di un pianeta nell'arco di centinaia di milioni di anni, ma senza aspettare tutto questo tempo.

È naturale per una specie intelligente popolare gradualmente un pianeta qualora se ne trovasse uno adatto? La risposta è si, e sfocerebbe tutto in un grande esperimento.

È possibile che alieni abbiano popolato gradualmente il nostro pianeta, servendosi di tecniche particolari, quindi portando e facendo riprodurre sul nostro pianeta delle specie del loro mondo? Certamente, questa è l'unica spiegazione razionale dovuta alla comparsa improvvisa di tutte le specie viventi sulla Terra, spesso in massa, sempre completamente formate e già provviste di tutte le caratteristiche peculiari per sopravvivere al meglio, come ad esempio appositi organi o tessuti.

In realtà, è una cosa che anche l'uomo ha fatto migliaia di volte, ma sul nostro stesso pianeta: ha portato piante, pesci e animali in ambienti nuovi e diversi, e lì li ha fatti sviluppare e adattare alla perfezione. Gli abitanti della zona in cui sono state portate queste specie, per giustificare la loro comparsa, avrebbero dovuto credere che gli animali e le piante preesistenti fossero improvvisamente mutati in quelli nuovi? Ovviamente no, sono state portate già formate da altre zone. Proprio come hanno fatto gli alieni quando hanno portato le specie sulla Terra.

 

Chi ha creato gli alieni?

 

Se gli alieni hanno creato l'uomo, allora chi ha creato gli alieni? Come si sono formati?

Ebbene non è possibile rispondere a queste domande, o almeno non è possibile farlo per il momento. Il motivo è semplice: ci mancano informazioni per farlo, di conseguenza si potrebbero solo fare ipotesi senza alcuna base concreta e non ne vale la pena.

Al limite è possibile ipotizzare che gli alieni siano stati creati da altri alieni, fino ad arrivare ad una situazione in cui vi sia stata realmente una sorta di evoluzione su un determinato pianeta alieno che ha portato alla nascita dell'alieno creatore.

In pianeti diversi da quelli che conosciamo, e noi ne conosciamo pochissimi dei triliardi che esistono, semplicemente possono esistere condizioni a noi sconosciute, con elementi da noi mai scoperti, che possono autogenerare vita e permettere la sua mutazione, il tutto in contesti che non possiamo neanche immaginare. Infatti, per le informazioni in nostro possesso è impossibile che la materia inerte abbia generato materia vivente.

È importante sottolineare che noi abbiamo una conoscenza MOLTO LIMITATA dell'universo, quindi ci sono sicuramente tantissime cose importantissime che noi ignoriamo completamente. Si pensi solo che non siamo MAI usciti dal nostro minuscolo sistema solare, e che analizziamo l'universo utilizzando teorie ed osservazioni di cose lontanissime e non analizzabili.

Alla fine sappiamo pochissimo di qualsiasi cosa al di fuori del nostro sistema solare, anzi gran parte del nostro sistema solare è stato esplorato in modo insufficiente.

D'altronde siamo appena all'inizio dei nostri studi su tutto ciò che riguarda l'universo, e già oggi si ritengono possibili o certe delle cose che fino a poco tempo fa erano ritenute impossibili o impensabili, nonostante come già detto abbiamo ancora moltissima strada da fare.

Sicuramente, quando si avrà la possibilità di studiare meglio l'universo si scopriranno cose che andranno oltre l'immaginazione umana.

La scienza ufficiale ha più volte sottolineato questa cosa. Ad esempio riporto questo pezzo da Science del 1 luglio 2005:

<< Di che cosa è formato l’Universo? La domanda può sembrare banale, visto che conosciamo la natura del pianeta su cui abitiamo e delle mille galassie che popolano il cielo. Invece tutto ciò che riusciamo a vedere con potenti telescopi non rappresenta neanche il cinque per cento della massa di cui l’universo dovrebbe essere formato, per confermare la correttezza delle teorie fin qui ideate per spiegare il mondo. E il restante 95 per cento costituisce la famosa «massa mancante» o «materia oscura», come l’hanno anche battezzata gli astronomi con un pizzico di sinistra fantasia.
Dove sia e quale possa essere la sua natura, nessuno scienziato è riuscito ancora a spiegarlo. Ogni tanto sembra di raccogliere qualche indizio; qualche volta c’è chi azzarda la possibilità di una materia dalle caratteristiche ignote: il risultato è che viviamo in un Universo di cui ignoriamo la vera natura. >>

È un pò come cercare di immaginare da cosa sia nato l'universo, cosa c'era prima della sua nascita, come è nato quello che esisteva prima del Big Bang, e così via: non possiamo, al momento, avere informazioni su queste cose ma in futuro scopriremo anche questo, anche se è intuibile come siano andate la cose, visto che sappiamo che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

 

Riflessioni su come potrebbero essere gli alieni non collegati con noi

 

Nell'universo esisteranno una quantità sterminata di tipi diversi di alieni. Gli alieni, essendosi sviluppati su pianeti differenti dal nostro, quindi con variabili completamente diverse, potrebbero avere le forme più strane, ma di sicuro non quella umana a meno di considerare un collegamento genetico diretto con loro.

Ad esempio, le forme presenti in questi due video potrebbero essere quelle degli alieni che non hanno legami genetici con gli esseri umani:

http://it.youtube.com/watch?v=fUp_JgBTi7k

http://it.youtube.com/watch?v=I33iGFgSifM

Insomma, forme strane o anche ridicole, ma non molto simili a quelle umane.

 

 

 

La visione degli evoluzionisti sugli alieni simili all'uomo

 

Secondo coloro che credono nella teoria dell'evoluzione, è assolutamente improbabile che gli alieni possano essere come l'uomo, anzi portare avanti la tesi che esseri di altri pianeti vengano da noi e si presentino simili all'uomo è per loro motivo di gettare ulteriore discredito sull'ufologia.

Da questa pagina esterna traggo per comodità il resto del paragrafo, perché ben esprime la visione degli evoluzionisti (scettici) sugli alieni simili all'uomo.

 

È logico ipotizzare che nello spazio vivano forme di vita simili alla specie umana?
Consideriamo che la vita sulla Terra ha avuto una comune origine da organismi procariotici, come dimostra la struttura e organizzazione delle cellule. Nei vari ambienti, numericamente limitati alle dimensioni e alle caratteristiche del nostro pianeta, oggi sono classificate oltre un milione e mezzo di specie viventi, più i batteri ed un numero indefinibile di virus, che secondo la definizione corrente non possono essere considerati come vere e proprie forme viventi.

Pensando che la vita sulla Terra è presente e ben diversificata da circa due miliardi di anni e che nessuna specie ha una durata illimitata, è ovvio che nel corso dell’evoluzione alcuni miliardi di specie devono essersi susseguite, comparse ed estinte, fino ad oggi.

Nonostante il comprensibile egocentrismo che ha sempre contraddistinto l’uomo, ci si rende conto che Homo sapiens altro non è che una di queste specie, certo più evoluta e capace di modificare più di qualsiasi altra il suo habitat, ma rimane sempre uno di quei miliardi di risultati frutto dell’espressione del DNA, che può dare luogo ad un uomo, ad una seppia, ad un lombrico, ad una quercia, tutti organismi costituiti da cellule molto simili fra loro e funzionanti in modo analogo.

A questo punto una domanda viene spontanea: Com’è credibile che la vita extraterrestre, ammesso che esista, dia origine ad organismi strutturati come noi uomini? In base a quale legge dell’evoluzione, nelle condizioni assolutamente non terrestri di un qualche pianeta disperso nell’universo, la vita può portare ad una ridicola caricatura di una "modesta" specie terrestre, peraltro apparsa in una porzione irrisoria del tempo geologico? Solo tra gli animali attuali contiamo oltre un milione di specie viventi che si nutrono, si evolvono, si riproducono, comunicano, percepiscono stimoli visivi, uditivi, tattili… e quale specie l’uomo stesso sceglie come modello della vita extraterrestre?

Semplice e comprensibile: se stesso, nonostante i vari milioni di forme di vita esistenti sulla Terra attualmente. L’extraterrestre di forma quasi umana, dall'incarnato pallido, con due gambe e due braccia esili, due occhioni ed una bocca infera in posizione analoga alla nostra, è una visione alquanto irragionevole.

Che ne pensano gli ufologi di un extraterrestre a forma di tacchino? Forse un bambino delle elementari avrebbe più fantasia nell'immaginare la vita extraterrestre rispetto all'ometto deforme, in quanto non contaminato dallo stereotipo dell'alieno che imperversa tra i gironi degli ufologi.

Per coloro che giustificano la somiglianza dell’extraterrestre tipo con gli umani come il frutto dell’evoluzione convergente su pianeti diversi, ma con caratteristiche ambientali al pari convergenti, ricordo che l’evoluzione non è finalistica e la specie umana non deve essere considerata né un culmine di perfezione, né tanto meno un punto di raggiungimento massimo del livello evolutivo.

Comprendere l'evoluzione e lo sviluppo delle forme di vita terrestre non ci darà una soluzione sull'ipotesi morfologica di un alieno.

Ci sono troppi eventi casuali nell'evoluzione sulla Terra (e figuriamoci al di fuori di essa) per condurre a convergenze simili. Per esempio, i mammiferi posseggono quattro arti non perché questo sia il modo migliore di sorreggere un corpo, ma perché essi hanno ereditato quattro arti dai loro antenati pisciformi dotati di quattro pinne. Meglio conosceremo le interazioni fra sviluppo ed evoluzione, come lo sviluppo evolve e come esso condiziona l'evoluzione e meglio potremo sapere che cosa cercare al di fuori dalla nostra biosfera.

È inverosimile e poco sostenibile che un alieno posso raggiungere un simile livello di convergenza con la specie umana attraverso un processo evolutivo indipendente dal nostro. Non essendoci finalismo, è doppiamente assurda l’ipotesi di convergenza adattativa su sistemi assolutamente non omologabili.

In seconda analisi, se proprio vogliamo avere una visione limitata alle forme di vita terrestri, se l’ipotetico pianeta avesse caratteristiche analoghe alla Terra, il gruppo animale che probabilmente verrebbe premiato è quello degli artropodi (ragni, crostacei e soprattutto insetti). Gli insetti nel complesso rappresentano sulla Terra il massimo esempio di adattabilità e biodiversità, secondi a loro abbiamo i molluschi ed i vari phyla di vermi (anellidi, nematodi, platelminti).

Quindi, sempre ammettendo l’esistenza di questo pianeta ecologicamente convergente, sarebbe logico ipotizzare la convergenza degli extraterrestri con gli insetti, con una lumaca o con un lombrico piuttosto che con un uomo.

Che l'ufologia sia una branca della fantascienza scarsamente dotata di creatività? Il massimo della fantasia sprigionata dalla setta degli ufologi arriva a tre specie aliene ben distinte: i grigi sono quelli più classici, gli ometti strani già descritti, inventati a Hollywood e piacevolmente ripresi dagli esperti del settore. I rettiliani hanno grandi occhi a pupilla verticale, un'altra assurda "copiatura" dal mondo animale. Più simpatici i nordici, alti, biondi e con gli occhi azzurri.

Fino ad ora abbiamo fantasticato, argomentando sull'assunto di base che la vita extraterrestre, pur condividendo la fisica e la chimica terrestre, avesse struttura analoga alla nostra.

La vita terrestre è comunque “un tipo” di vita corrispondente ad “un tipo” di pianeta, ciascun essere vivente è il punto di arrivo di una lunga strada di eventi, praticamente irriproducibile. Poiché l’universo noto è per definizione infinito, è illogico ipotizzare che ad infiniti pianeti abitati corrisponda una vita dalle forme omologabili a quelle della Terra, ragion per cui il paragone della vita terrestre (e a maggior ragione dell'uomo) a quella extraterrestre, appare ancor più inverosimile.

Non potrebbe essere la vita aliena costituita da organismi avvicinabili alle amebe, o a grovigli filamentosi simili alle ife fungine, o ai mixomiceti o altre forme assai poco complesse, piuttosto che costituita da ometti buffi? Oppure ancora non parrebbe più credibile ricondurre l’extraterrestre ad una figura non omologabile a nessuna forma di vita terrestre, ad esempio una nebbiolina umida, ad una massa protoplasmatica o qualcos’altro di assolutamente sconosciuto?

Scherzi a parte, il differente livello evolutivo potrebbe pendere anche in favore degli alieni, considerando la vita sulla terra in forma primordiale e quella aliena molto, molto più evoluta.

 

Nota mia finale: come volevasi dimostrare, anche per gli evoluzionisti è assolutamente improbabile che gli alieni possano essere come gli umani. L'unica possibilità è che ci sia un collegamento diretto tra esseri umani ed alieni.

 

In sostanza...

 

La versione ufficiale della comparsa delle specie viventi sulla Terra è quantomeno estremamente ridicola e totalmente impossibile, basata sul presupposto che nessuno può aver portato le specie viventi sulla Terra, e quindi bisogna lavorare di fantasia per creare una storia credibile atta a spiegare il tutto, creando magari collegamenti forzati tra due cose basandosi solo su somiglianze. Si tratta di una girandola di eventi che vanno dall'assurdo.....all'impossibile:
- della materia inanimata ha generato materia animata e complessa.....
- meraviglie complicatissime come il DNA e la cellula si sono formate da sole....
- improvvisamente una parte degli esseri viventi è mutata insieme e in modo perfetto da generare altre specie viventi, la mutazione ha prodotto deformità ma esseri perfettamente formati per vivere nel loro ambiente, spesso con nuovi organi, tessuti o strutture speciali....
- tutto questo è avvenuto senza lasciare traccia delle specie esistenti tra una mutazione di una specie vivente in un'altra....

- specie viventi improvvisamente mutavano in massa in altre perfette, mentre altre specie rimanevano uguali per centinaia di milioni di anni....

-ecc. ecc.: è inutile ripetere quanto detto dall'inizio fino ad adesso!

Forse non a tutti risulta palese l'assurdità della teoria dell'evoluzione, perché certe affermazioni assurde come quelle precedenti possono sembrare perfino possibili se si crede ciecamente a certe persone, cioè se si fa un atto di fede nella teoria dell'evoluzione e nell'interpretazione forzata di fatti e reperti per giustificarla.

In realtà, i fatti ed i reperti mostrano che non c'è stata alcuna evoluzione sulla Terra, che le specie viventi sono comparse già perfettamente formate come se fossero state portate da un altro luogo da QUALCUNO. Ovviamente esistono così tanti pianeti che potrebbero ospitare civiltà avanzate che potrebbero esiste milioni di civiltà aliene, pertanto non ci vuole molto a capire chi possa essere questo qualcuno...

L'unica alternativa a tutto questo è che le specie viventi, invece di essere state trasportate ed inserite sul nostro pianeta, hanno subito processi di ingegneria genetica tali da essere modificate per essere adattate agli ambienti terrestri e/o tali da creare appositamente nuove specie viventi per la Terra.

Quello che è certo, è che sulla Terra non c'è stata evoluzione ma un piano per la comparsa e l'inserimento graduale delle specie viventi. Chi l'abbia fatto e come l'abbia fatto è forse di difficile decifrazione, ma se non ci fossero tutte quelle forzature estreme atte a giustificare l'evoluzionismo allora sicuramente scopriremmo molto in merito.

Oseranno mai gli studiosi ragionare liberi dai vincoli e dai pregiudizi della teoria dell'evoluzione?

 

Appendice: le grandi misteriose estinzioni

 

La scienza ancora non riesce a spiegare con prove le grandi estinzioni che decimarono la vita sul nostro pianeta, tutte avvenute in modo anomalo con effetti altrettanto anomali.

Gli studiosi ritengono che fin dalla comparsa della vita sulla Terra, avvenuta circa 3,5 miliardi di anni fa, si siano verificate 23 estinzioni di massa. Nel corso dei passati 540 milioni di anni, vi sono state anche cinque estinzioni di massa ben documentate, primariamente di piante e animali marini, con una perdita del 75-95 per cento delle specie. Tutte non riescono a trovare una spiegazione dimostrabile.

Ecco quali furono:

- Ordoviciano-Siluriano (439 milioni di anni fa).
Si estinse il 25 per cento delle famiglie marine e il 60 per cento dei generi marini.
- Tardo Devoniano (364 milioni di anni fa).
Si estinse il 22 per cento delle famiglie marine e il 52 per cento dei generi marini.
Non si sanno gli effetti sulle specie terrestri.
- Fine Permiano (251 milioni di anni fa).
Si estinse il 53 per cento delle famiglie marine e l'84 per cento dei generi marini e il 70 per cento circa di tutte le specie terrestri.
- Fine Triassico (214-200 milionidi anni fa).
Interessò soprattutto gli organismi marini. Si estinse il 22 per cento delle famiglie marine e il 52 per cento dei generi marini.
- Cretacico-Terziario (65 milioni di anni fa).
Si estinse: il 18 per cento delle famiglie marine, il 47 per cento dei generi marini e il 18 per cento delle famiglie di vertebrati terrestri.

 

 

Approfondimenti su tutto quanto esposto finora

 

Consiglio fortemente di leggere questa ottima ricerca in inglese:

http://ourworld.compuserve.com/homepages/dp5/ape1.htm  (sono 3 pagine)

http://ourworld.compuserve.com/homepages/dp5/evod1.htm (sono 3 pagine)

 

e consiglio fortemente anche questo sito di informazioni utili e riassuntive che è interamente in italiano (ignorate ogni eventuale riferimento religioso contenuto in esso ma considerate solo le informazioni oggettive):

http://api.fmanager.net/api_v1/productDetail.php?dev-t=EDCRFV&objectId=847  (versione EBOOK)

http://www.lingannodellevoluzione.com/index.php

mirror: http://www.harunyahya.org/other/evoluzione/evol.html

Questo è un video fatto dallo stesso autore, anche qui vale lo stesso discorso per quanto riguarda i riferimenti religiosi:

http://api.fmanager.net/api_v1/productDetail.php?dev-t=EDCRFV&objectId=1157

mirror del video precedente diviso in tre parti visibili direttamente dal web:

http://video.libero.it/app/play?id=8a9b1f75b4cbee391e701f3bf54570fe   (prima parte)

http://video.libero.it/app/play?id=d30f197b917d67095d50469fde5a24e7  (seconda parte)

http://video.libero.it/app/play?id=5159aba85934b2284911b4b4f95ce8af   (terza parte)

Questo è un altro video sul tema dello stesso autore (ignorate eventuali riferimenti religiosi):

http://api.fmanager.net/api_v1/productDetail.php?dev-t=EDCRFV&objectId=5233

Questo invece è un interessante esperimento, un Atlante dei Fossili secondo i creazionisti (ignorate anche qui i riferimenti religiosi):

http://api.fmanager.net/api_v1/productDetail.php?dev-t=EDCRFV&objectId=4295  (Versione EBOOK)

http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_01.php

 

Invece, qui di seguito trovate un link da cui si possono scaricare molti libri di quest'autore, tutti in inglese, tra cui molti sul tema creazionista e sulle critiche all'evoluzionismo:

http://www.harunyahya.com/en.m_book_index.php

E qui abbiamo i video in inglese, tra cui alcuni sui temi qui trattati:

http://www.harunyahya.com/en.m_video_index.php

 

Questo è un approfondimento riassuntivo sulla questione (in inglese):

http://emporium.turnpike.net/C/cs/

 

Infine, consiglio le seguenti inchieste

Genoma umano, l'impossibilità che sia frutto di una qualche evoluzione:

http://xoomer.alice.it/rengallo/creaz/genoma/main.htm  (cliccare sulle freccette in alto a destra per passare alla pagina succesiva)

Tre critiche di base agli evoluzionisti:

http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=130

Il mistero della vita:

http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=125

Evoluzionismo e creazionismo a confronto:

http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=13

Gli errori evoluzionisti nei libri di testo:

http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=15

 

E ancora di grande interesse sono alcuni tra i seguenti libri:

http://www.benmelech.org/creazione/creazione-bibliografia.htm

che ovviamente sono a pagamento, pertanto non posso mettere collegamenti ai loro contenuti come ho fatto in precedenza. Anche qui vale il consiglio di non tener conto di eventuali riferimenti religiosi eventualmente presenti.

 

Qui invece si può approfondire il discorso sugli alieni:

Importante fonte di dati sugli alieni

Prove dell'esistenza degli alieni

Documenti sugli UFO

Dichiarazioni significative sugli UFO

 

 

Pasquariello Domenico

 

 

http://alieniemisteri.altervista.org